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Attenzione all'Africa PDF Stampa E-mail

22 Aprile 2022

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 " L' uomo abita cinque mondi: passato,presente,futuro,favoloso ed eterno.Vive male se ne perde qualcuno,è folle se vive in uno solo". Si tratta probabilmente dell’aforisma più famoso contenuto nella nuova opera di Marcello Veneziani,"La Cappa.Per una critica del presente". Potremmo aggiungere che la cappa avvolge pure la discussione quotidiana, perché da due anni a questa parte non si riesce a parlare di nulla che non sia monotematico: dapprima il covid,ora l' Ucraina: per carità,nessuno nega l' impatto individuale e collettivo degli eventi del 2020,tuttavia il monopolio della discussione indica una spaventosa povertà di prospettive ed è indice appunto del non bazzicare in nessuno dei cinque mondi,appiattiti in un eterno presente,alla lunga asfissiante. Vogliamo quindi parlare d' altro ,di questi cinque mondi e partiamo immediatamente col dire che per raggiungerli si deve fare la prima rivoluzione che è quella individuale,con un lungo e profondo lavoro su se stessi,scavando nel profondo in un viaggio che,proprio perchè senza limiti,è estremamente affascinante. Il dramma dell' uomo occidentale è che due alleati di questo viaggio,due preziosi compagni quali la religiosità e soprattutto la spiritualità(che non va confusa con il senso religioso e il senso del sacro) latitano nella morente civiltà nella quale siamo immersi e nei casi in cui esistono,sono ormai ridotti a simulacri vuoti: muri di gomma sui quali rimbalzano,senza risposte,le nostre domande. Ne consegue quindi un proliferare di fenomeni quali la new age,il sincronismo tra elementi occidentali ed orientali in una fusione confusa o male assortita oppure,in alternativa,una adesione a dottrine ,correnti di filosofia e di pensiero orientali od Estremo Orientali che sono,alla lunga,estranee alla nostra tradizione culturale e alla nostra "forma mentis",quindi per molti difficili da capire o da assorbire. Si guarda molto ad Oriente quando invece dovremmo maggiormente puntare l' occhio verso Sud,verso un Continente geologicamente assai antico ma giovane e dinamico qual è l' Africa.

Dirò una cosa forse sorprendente per alcuni dei lettori:  l' Africano -al netto della occidentalizzazione più o meno autentica o sentita-vive in tutti e cinque gli elementi detti da Veneziani in perfetta armonia e nella profonda cultura e tradizione africana sussistono elementi più affini con noi europei rispetto al pensiero e alle dottrine orientali ed asiatiche. L' animismo africano a livello antropologico ha diversi elementi in comune con l' antico paganesimo europeo nella permeazione dei vari strati della tradizione e della cultura: ricordiamo,infine,che il cristianesimo fu costretto a "venire a patti" con l' elemento pagano-animista e che il cristianesimo stesso,uno dei tre pilastri della civiltà europea è intriso di paganesimo. Basterebbe solo questo,per ragionamento sillogistico-seppur semplificato-a dare manforte a questa tesi. Entriamo però nel dettaglio. 1)L' Africano vive benissimo nel presente,perchè generalmente vive basandosi sulla giornata stessa e cogliendo l' attimo,come avrebbe detto Orazio nelle "Odi"(il famoso "carpe diem").Il presente dell' Africano è vissuto intensamente ma allo stesso tempo con calma,godendo ogni momento della quotidianità e rendendolo unico,senza la fretta o la nevrosi tipiche delle nostre società,avendo una concezione del Tempo diversa dalla nostra,non schiavo dell' orologio ma in perfetta armonia coi ritmi della Natura . 2) L' Africano vive bene anche nel passato: è un banalissimo luogo comune asserire che l' Africa "non ha un passato e una Storia" come pensano in molti.L' Africano ha il culto del passato,attinge dal passato: pensiamo ad esempio al culto degli antenati presente in larghissima parte dell' Africa subsahariana ,alle società sia matrilineari che patrilineari per le quali la linea del lignaggio,della discendenza,assume notevole importanza; nella regione Voltaica addirittura (Ghana,Burkina Faso,Benin) si pensa che le azioni degli antenati abbiano riflessi nel presente;la tradizione africana stessa è orale,basata sul racconto scritto e sul mito-trasposizione della realtà,elementi che necessitano vitalmente del passato. Non dimentichiamo che il Continente in passato conobbe grandi Imperi(l' Impero del Mali,l' Impero del Ghana,il Dahomey,i regni Buganda,del Congo,la civiltà abissina,ecc ecc) i quali furono molto intensi e dinamici,non conosciuti solo per una mancanza di una storia scritta ; la formula "hic sunt leones" delle vecchie mappe non c' entra nulla,basandosi all' epoca su una ignoranza del territorio da parte degli europei. 3) Muovendosi a proprio agio nel passato e nel presente,l' Africano per forza delle cose frequenta il futuro,essendo il futuro nient' altro che la somma delle azioni del passato unite a quelle presente.Lo vive semplicemente in una ottica diversa da quella cui noi siamo abituati noi,cioè un frenetico ed insensato progetto spostato sempre più in là per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi e per questo ridotti a pure utopie-le quali ci impediscono di "cogliere l' attimo",proiettandoci in un tempo artificiale.Il futuro è il prossimo raccolto,è ad esempio "il gioco delle generazioni" che in un circolo sempiterno si passano la mano... 4) Il mondo del favoloso: chi può dire il contrario? L'elemento magico,l' elemento favoloso,l' elemento del fantastico sono arti inscindibili dell' anima africana,che li ritualizza nelle sue cerimonie iniziatiche o propiziatorie,nelle sue maschere rituali religiose o funerarie-la maschera africana,per alcuni antropologi,è l' equivalente in forma magica della tradizione teatrale europea ed occidentale. Animismo,spiritismo,riti di passaggio,elementi naturali e religiosi che si fondono nel divino,trovano la loro sublimazione in questo mondo magico, fantastico,favoloso,di cui l' Africa è incredibilmente ricca. Senza andare in Africa,è il vecchio elemento nel quale erano immersi ancora i nostri bisnonni nelle campagne,specie nei luoghi ove il cristianesimo si è innestato particolarmente sul substrato pagano creando un palinsesto-pensiamo ad esempio al nostro Meridione,così ricco di questi elementi sino almeno a due generazioni or sono e a tutto il folklore popolare che da esso derivava. 5) Normale che i quattro mondi sopracitati si fondano nell' eterno,in un circolo vizioso positivo-o se preferite in una spirale-che apparentemente non ha mai fine.

Gli Africani hanno dunque mantenuto i cinque mondi e da questo punto di vista possono insegnarci molte più cose rispetto allo studio di elaborate discipline orientali,ovviamente anch' esse frutto di grandi studi,grande pensiero e grandi culture e grande Storia-sia ben chiaro!-tuttavia non sempre facili da capire e da recepire per chi è occidentale,essendo il pensiero orientale totalmente diverso dal nostro e non da tutti accessibile o praticabile. Noi pensiamo che l' Africa ,se ben guidata e se mantenuta nella sua autenticità genuina e padrona di se stessa, potrebbe essere sì uno dei "grandi motori dell' umanità" del futuro. L' Africa va sostenuta soprattutto nella ricerca di un compromesso tra modernità e tradizione,che non ne alteri l' anima autentica e spontanea,in una "via africana " che farebbe bene sia a noi che a loro. Studiare l' Africa e la sua cultura,la sua antropologia culturale e le sue tradizioni potrebbe esserci di buon ausilio nel lungo viaggio interiore,alla ricerca delle porte dei cinque mondi che rendono la persona degna di passare una vita vera ed autentica su questa Terra,riscoprendo il vero Sé ed elevandone lo spirito,in un viaggio della consapevolezza affascinante proprio perché senza fine.

Simone Torresani

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