Il nuovo capo di Hezbollah |
1 Novembre 2024 Da Rassegna di Arianna del 31-10-2024 (N.d.d.) Punti salienti del discorso di "investitura" di Naim Qassem come Segretario Generale di Hezbollah: 1) Il Partito di Dio non ha iniziato questo conflitto (così come non l'ha iniziato Hamas - la Palestina subisce l'oppressione da 75 anni e oltre), ma è pronto a una guerra prolungata con Israele. 2) Rimangono aperte le porte della diplomazia se Israele ritira le sue truppe. Qualora ciò non avvenga subirà perdite senza precedenti (le notizie dal campo di battaglia non sono esattamente rosee per Tel Aviv). 3) Tel Aviv sta investendo tutto nel conflitto, mentre la Resistenza ha risorse nascoste ed ancora inutilizzate. Soprattutto ha il tempo dalla sua parte (qualcosa che Netanyahu e soci non hanno, essendo in forte bisogno di risultati concreti ed immediati). 4) Hezbollah non combatte per conto di nessuno. Hezbollah combatte per il Libano. A questo proposito è bene sottolineare che Qassem è stato, con Abbas al-Musawi, il fautore della "libanizzazione" di Hezbollah. Con loro - Musawi (predecessore di Nasrallah) è stato ucciso da Israele nel 1992 - il Partito ha assunto un carattere prettamente nazionalista-conservatore, superando gli accenti ideologici volti all'esportazione della rivoluzione del khomeinismo. In questo senso risulta fondamentale la lettura del testo di Qassem "Hezbollah. La storia dal suo interno" del 2002 (il libro è stato tradotto in inglese e francese). 5) Il sostegno a Gaza era (ed è) necessario per frenare la minaccia che Israele rappresenta per la regione (anche alla luce delle affermazioni degli esponenti del governo Netanyahu). 6) La minaccia non è rivolta solo contro la Palestina ed il Libano ma contro tutti gli Stati arabi (dall'Egitto all'Arabia Saudita). Per questo, Qassem, storicamente filo-arabo, si augura un aiuto degli stessi Stati arabi (che difficilmente arriverà, nonostante tutto). 7) Questa guerra non è solo una guerra di Israele contro il Libano e la Palestina ma è anche una guerra degli Stati Uniti e dell'Europa (forse il punto più interessante, perché sottolinea come Israele, senza il loro supporto, non potrebbe sostenere in alcun modo il peso del conflitto). P. S. Faccio notare che, ad oggi, la strategia israeliana di assassinio mirato contro i vertici delle organizzazioni ostili non ha portato grossi vantaggi. Come affermato in precedenza, nel 1992 Musawi venne sostituito da Nasrallah. Con Nasrallah alla guida, Hezbollah ha conosciuto diverse vittorie strategiche contro il nemico sionista. Dopo che, tra 2004 e 2005, Israele ha assassinato Ahmad Yasin e al-Rantisi, Hamas si è rapidamente trasformato nella prima forza politica palestinese. Daniele Perra |
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