Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
Gli incorruttibili PDF Stampa E-mail

16 luglio 2007

Active Image

A proposito della Lista Civica Nazionale dei vari Pardi, Veltri, Beha, Fo, Travaglio e Grillo, io non vedo affinità sostanziali tra questa e Movimento Zero. Mi sembra che due siano i connotati principali di tale lista, connotati spesso caratterizzanti un po’ tutte le liste espressione della cosiddetta società civile: il richiamo all’“onestà” e il contrapporre i presunti interessi della società civile a quelli della politica. Connotati che del resto si richiamano l’un l’altro: la società civile sarebbe infatti il luogo dell’onestà, ovvero la portatrice di interessi legittimi, di contro alla politica vista come luogo della corruzione e degli interessi loschi. La Lista Nazionale vorrebbe presentarsi come portatrice di una ventata di onestà, probità ed "incorruttibilità" rispetto all'attuale classe dirigente italiana, squalificata da essa come disonesta, improba e corrotta. Il rinnovamento che propugna è quindi, fondamentalmente, un rinnovamento "morale". Spesso le liste civiche si presentano come “al di là della destra e della sinistra” in quanto - ovviamente - l'onestà non è e non può essere virtù di parte, essendo - o dovendo essere - precondizione di ogni agire politico, come umano in genere. Allo stesso modo, esse considerano la “destra” e la “sinistra” semplici etichette dietro le quali la classe politica, nel suo insieme, maschererebbe i suoi sporchi affari ai danni della società civile, dei cui legittimi interessi e quotidiani problemi, che non sono né di destra né di sinistra, nessuno si farebbe carico. Visto ciò, c’è da dire innanzi tutto che l'alterità di MZ rispetto al ceto politico è un’alterità di sistema, perché di sistema è la sua critica alla democrazia rappresentativa: non certo l’obiettivo di MZ è quello di sostituire, semplicemente, gli attuali "rappresentanti" con altri ritenuti migliori e più onesti. Allo stesso modo, riguardo al superamento della dicotomia destra/sinistra, MZ mette in discussione un'intera storia politica e culturale vecchia di due secoli, e non certo il semplice uso strumentale che di tali categorie fa l’attuale ceto politico. E poi, in generale, è proprio il discorso sull’onestà che non mi convince. Criticare le classi dirigenti in nome dell'onestà e della moralità, sbandierando una presunta maggiore rettitudine della società civile rispetto alla società politica, è una prassi fin troppo scontata, che rischia sempre di scivolare nel semplicismo qualunquistico e populista; oltre ad essere una pratica tipica proprio della modernità, modernità che, non dimentichiamolo, si è costituita anche a partire dalla rivolta della società civile - ovvero degli interessi individuali e particolari - contro l'"universale" rappresentato appunto dalla politica. Il discorso per cui ci sarebbero dei pochi corrotti, dei cattivi ai quali attribuire tutti i mali del mondo di contro l'onestà è la bontà dei più, è un discorso tipicamente "moderno" oltre che, ripeto, semplicistico e qualunquistico.  E quando sono andati al potere, gli onesti, i buoni, gli incorruttibili, sappiamo poi come è andata a finire...

Stefano Di Ludovico

 

Commenti
NuovoCerca
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >