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La Craxina PDF Stampa E-mail

28 luglio 2007

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Sono anni che sentiamo la sua voce petulante mentre officia quotidianamente la difesa post-mortem del padre, lo statista corrotto e, quel che è peggio, fuggiasco per non scontare la galera. Stefania Craxi ha un grosso problema che gli psicologi spiegherebbero così: incapacità di elaborare il lutto. Il fatto è che il suo rispettabile dramma di figlia ce lo rovescia addosso con badilate di livore sui giornali e sulle televisioni, rendendoci tutti due volte vittime di Bettino. Basta, pietà!
Ma oggi si è tradita. In un’intervistina sul Corriere della Sera sul voto in parlamento per l’uso delle intercettazioni nel caso Unipol-Consorte, arriva a fare della giudice Clementina Forleo un santino per la sua personale macumba contro i nemici del padre. Siccome la toga di Milano (ma non erano tutte rosse le toghe, a Milano?) indaga su Fassino, D’Alema e compagni - e fa bene, precisiamo -, la Craxina diventa tifosa sfegatata di quella che fino a ieri era la perfida e malvagia macchina giudiziaria, pardon giustizialista. Prima colpevole di aver fatto il suo lavoro con suo padre e con i suoi nani e ballerine, oggi meritevole per fare lo stesso identico lavoro con gli ex-comunisti. Doppia morale sfrenata. Leggete fino a dove può spingersi la falsa coscienza della parlamentare di Forza Italia, una volta tanto incalzata dalla brava Angela Frenda:
Il suo giudizio sui magistrati però sembra cambiare a seconda di coloro verso i quali rivolgono la loro attenzione: con Craxi sbagliarono, con Fassino e D'Alema no.
«Io reagisco alle dichiarazioni garantiste ridicole che stanno circolando. Il D’Alema garantista di oggi, ai tempi in cui mio padre fu messo sotto accusa, mandava avanti Violante per attaccarlo. Invito tutti a rileggersi cosa disse in quegli anni su Craxi».
Senta, ma cosa c'entra questo con le vicende di oggi e la richiesta della Forleo? Qualcuno potrebbe dire che a spingerla verso il sì sia più che altro il rancore, la voglia di un regolamento di conti.
«Ma la vogliamo finire con questa storia del rancore? Vorrei che tutti a questo punto dicessero la verità sul finanziamento dei partiti. Qualcuno, ad esempio, mi spieghi cosa è la provvista di Consorte depositata in Lussemburgo».
Lei voterà sì. Ma il leader del suo partito, Berlusconi, si è espresso per il no.
«E infatti, nonostante la mia sia una decisione sofferta, chiederò a Berlusconi che lasci libertà di coscienza a tutti noi parlamentari di Forza Italia. E alla Forleo dico: Clementina facci sognare».
Che dire? Persone così ispirano soltanto disgusto e ribrezzo. (a.m.)

Commenti
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vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 29-07-2007 12:51

Per la craxina al momento, se mi è permesso esprimerò il mio giudizio "peronale" il giorno otto settembre la aggiungerò al vaffanculo dai.
Poggesi (Registered) 29-07-2007 21:22

Sono un profano di psichiatria, ma credo che per la bettina in questione non sia azzardato parlare di "isteria"-- il problema non è tanto la patologia in sè, quanto l'appeal mediatico che simili casi umani hanno in Italia, dalle paladine dei valori occidentali contro l'empietà dei mori invasori ai cavalieri ridentes unti dal Signore e da Licio Gelli- assomigliamo così poco ai nostri avi umanisti, sobri, misurati, dai gusti nobili e classici.. l'Italia di oggi è barocca, scomposta, esasperata.. almeno noi di MZ stiamo lavorando per un nuovo inizio!
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