Vivere all'occidentale?

3 luglio 2007

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Con l’inizio del processo a Brescia, si è tornati a parlare della tragica vicenda di Hina, la ragazza pakistana uccisa dal padre perché “voleva vivere all’occidentale”. Sul fatto in sé c’è poco da dire: un omicidio senza attenuanti oltre che orribile, perché commesso da un padre nei confronti di una figlia. Ma tutti questi strepiti che si levano a destra e sinistra e che i media amplificano parlando di diritti delle donne e di libertà, ci fa capire che la povera Hina è diventata lo strumento di una campagna che vuole in realtà mettere sotto i riflettori – ovviamente per condannarle – quelle religioni e quelle società che osano impedire ad una persona, appunto, di “vivere all’occidentale”. Difendere la libertà, si dice. Eppure tutte le religioni e tutte le società conoscono dei limiti alla libertà, e non si capisce perché il divieto di rapporti con l’altro sesso per i preti e le suore cattoliche sia ad esempio da considerare accettabile, mentre il velo per le donne islamiche no. Difendere la dignità della donna, si dice. Poi uno vede Paris Hilton o Elisabetta Gregoraci e gli viene il dubbio se effettivamente la “superiore” civiltà occidentale abbia più rispetto dell’essere femminile delle “barbare” tradizioni islamiche. Dubbio immediatamente fugato: tra coloro che scendono in campo “per le donne” si vede pure Daniela Santanchè… Conosco già l’obiezione prevista alla pagina 2 riga 3 del manuale del perfetto liberale (quello scritto dai Ferrara, dai Pera e dai Panebianco): “Ma le donne occidentali possono scegliere”. Sarà. Però, chissà perché, viviamo in un mondo pieno di ragazze che sognano le tette o le labbra al silicone, che fanno la fila al casting delle veline e che, quando non riescono a conformarsi a quei modelli di riferimento, “scelgono” di diventare depresse,  anoressiche, o si sentono inadeguate e perdenti. Non vedo però nessuna Santanchè scendere in campo per sostenerle e condannare la società che ha generato un simile deserto di valori. Sono tutti troppo impegnati a difendere il diritto di “vivere all’occidentale”, a volte persino di coloro che giudicano così ignoranti e retrogradi da non volerlo fare spontaneamente.

Andrea Marcon

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lukky77@alice.it
Alessandro (IP:213.140.24.34) 04-07-2007 12:48

Oltre a manifestare il mio pieno assenso alle riflessioni alte di Andrea, vorrei soffermarmi un attimo sulla frase Hina è diventata lo strumento campagna. Certo questo tipo di argomentazione è più basso, però, aimè, i professionisti delle famigerate pubbliche relazioni (politici, giornalisti e opinion-maker) operano, almeno consciamente, esclusivamente su questo livello. Non posso riportare, cadrei nel più osceno turpiloquio, le sensazioni e i pensieri che ho provato vedendo, nel corso di un servizio del Tg2 sulla vicenda in questione, l'ignobile Santanchè e una banda di varie autorità leghiste (premetto che non sono aprioristicamente contrario alle istanze originarie della Lega, anzi) sghignazzanti perché potevano finalmente cavalcare la loro campagna pubblicitaria, non so altrimenti come definirla, a danno dell'Islam. Non abbiamo paura dirlo: questi immondi sciacalli quando vengono a conoscenza di tragedie come quelle di Hina avvertono istantaneamente un inenarrabile brivido di piacere perché possono ridare nuovo vigore al loro vergognoso tormentone antislamico. E non mi si accusi di inscenare un processo alle intenzioni: se ne accorgerebbe pure un bambino della malafede atavica di questi individui! È un caso simile a quello raccontato da Travaglio nel suo Intoccabili dove (pp. 138-), si riporta la telefonata del direttore Paolo Liguori con il finanziere-editore Nicky Grauso in cui gli interlocutori si compiacciono a vicenda (Dì la verità che sono bravo! Sì, si; ma anche molto fortunato) del suicidio di Luigi Bombardini, implicato nell' intricato caso del sequestro di Silvia, appena interrogato dal procutore Caselli, perché questo tragico episodio offriva loro, testuali parole, un'occasione irripetibile per fottere, attraverso una campagna politico-mediatica diffamatoria montata ad arte, lo scomodo magistrato. Penso che per dare un affresco della scellerata attualità politica, in aggiunta al fondamentale esercizio della critica storico-filosofico, occorre anche dimostrare che gli ideali propugnati dai media sono soltanto dei loghi, dei marchi, a cui nessuno crede ma che sono cavalcati e strombazzati soltanto per vile opportunismo. Nella nostra epoca il pensiero non serve per conoscere e dibattere onestamente e obiettivamente, ma solo per affermare un cieco egoismo affatto legato ad alcuna dottrina, il discorso svolge una funzione soltanto persuasiva non euristica. Non per niente non credo proprio che nei tempi a venire sorgeranno i grandi sistemi speculativi, siano essi religiosi o filosofici, che hanno arricchito la vita dell' uomo per millenni.
Scusate per la lunghezza del mio sfogo.
simone19815@interfree.it
Simone Poggesi (IP:79.2.133.89) 05-07-2007 12:25

Salve a tutti-- Concordo pienamente, soprattutto sulla necessità, sempre maggiore all'aumentare del "progresso", dei grandi sistemi speculativi, e sulla loro opera "euristica" nell'elaborazione di nuovi strumenti ideali. Che i discorsi umani e politici siano degni del "logos" di Eraclito, e non ne siano solo la sistematica parodia e degenerazione, quello che per l'Oscuro era "loghismòs", la chiacchiera, il due più due del pregiudizio e dell'idiosincrasia. Di questo avremmo bisogno, in Italia e in Europa: di un nuovo Rinascimento, che elabori la nostra grande Storia e ci indichi il cammino di un nuovo modello di progresso. Ce la faremo? Saluti a tutti e buon lavoro.
hermen10@hotmail.com
AC (IP:85.18.1.23) 04-07-2007 14:38

I preti e le suore le limitazioni alla propria libertà se le scelgono da sé. Hina , invece, il velo non se lo voleva mettere. La libertà individuale non è monopolio delle comunità religiose. In Italia, fino a prova contraria, si rispettano le leggi italiane e non la Sharia.
shuimacro@virgilio.it
ROBERTO (IP:83.176.21.230) 05-07-2007 10:33

caro AC, hai notato ke l'articolo di Andrea è l'unico dove la foto di Hina è del viso e non del busto con la pancina nuda come fanno i giornali "democratici"?allora, lo vuoi capire o no è che a loro e santanchè varie interessa solo il sostegno commerciale alla prostituzione di lusso stile grandi fratelli, corona e mora, veline e letterine e missitalie, vari show televisivi specie berlusconiani fatti con l'incoraggiamento implicito al mestiere più antico del mondo (solo quello a tariffe alte)gabellato ai puri di cuore come te per "emancipazione della Donna" ....svegliati, a Babbo Natale e alla democrazia credi quasi solo tu.
hlinur@hotmail.com
chris (IP:82.57.25.171) 06-07-2007 10:56

Qui babbo natale mi suggerisce che se trovi così affascinante il velo, puoi portarlo a vita anche tu. Almeno dai il buon esempio, invece di predicare e basta.
Non posso che trovarmi d'accordo con AC riguardo preti, suore e hina. Vedo che hai ribattuto con un sacco di minchiate, ma il punto rimane sempre quello: la libertà di una persona, (anche la libertà di vestirsi da zoccola, per usare il linguaggio del tuo livello culturale), è inviolabile.
sillarion@libero.it
Ferrari Marco (IP:87.5.76.234) 04-07-2007 14:54

Ottimo intervento!
Ho menzionato anch'io l'argomento in una discussione recente aperta sul forum di politica online...
Chi si scaglia contro le tradizioni islamiche dal pulpito di una "presunta" superiorità culturale occidentale, dimostra di non conoscere quella che è la vera posizione della donna nella nostra società, che è viziata in realtà da una forma ben più subdola e mercificante di schiavitù... quella della minigonna.
La schiavitù della minigonna è quella di una donna costretta ad essere sempre bella, giovane, provocante e sexy (termine idiota, che io abolirei). Si tratta di un prototipo femminile impossibile da raggiungere e da questo inarrivabile ideale di bellezza, profuso dai media a piene mani, nasce una parte dell'infelicità femminile.
Il mondo moderno ci schiaffeggia costantemente con modelli umani inafferrabili, necessariamente tali, perchè funzionali ad un meccanismo consumistico che si fonda su di una idea di felicità irraggiungibile, perfezionata sul meccanismo dell'eterno rilancio.
Trovo ipocrita che, dopo aver promosso senza ritegno un simile apparato di violenza psicologica, gli stessi media e qualche politico opportunista si imbarchino in crociate per l'emancipazione femminile...
kalleforever@hotmail.com
Andrea Marcon (IP:82.105.185.60) 04-07-2007 16:55

"AC": prima di commentare i post, bisognerebbe leggerli.
hlinur@hotmail.com
chris (IP:82.57.25.171) 06-07-2007 11:02

Prima di scrivere i post, bisognerebbe spegnere la tv e uscire di casa per guardare il mondo. Perché questo immenso esercito di ragazze che sognano tette al silicone, ballare col gabibbo e diventare anoressiche non lo vedo proprio.
Ma non c'è una donna che scrive qua??
tradingada@fastwebnet.it
Arrigo de Angeli (IP:213.140.16.176) 05-07-2007 11:29

Mi permetto di riprodurre integralmente anche questo sul mio forum Spirito Libero, qui:

http://spiritolibero.mastertopforum.org/viewtopic.php?p=5782#5782

al fine di ampliare la base di discussione, riservandomi eventualmente di cancellarlo su tua richiesta (ma spero proprio di no).

Complimenti vivissimi anche a te,

A.

lucascarpa@hotmail.com
luca s (IP:151.44.61.139) 06-07-2007 11:02

culture millenarie vengono derise in nome dell'omologazione. da un lato il dramma di hina, strumentalizzato in nome dei diritti da parte della sx e per giustificare l'ennesima crociata anti-islamica da parte della dx. dall'altro le tragedie della nostra apatica e cinica società, trascurate dagli stessi politici, troppo impegnati a difendere i loro privilegi ed a costruire fantomatiche diatribe tra schieramenti falsamente contrapposti. condivido in pieno l'articolo.
hermen10@hotmail.com
AC (IP:85.18.1.23) 06-07-2007 13:35

Mi sono riletto il post e riscriverei tutto quello che ho scritto. Casomai, è chi ha criticato il mio che dovrebbe leggerselo. D'accordo che ci sono strumentalizzazioni (Santanché, ecc.), ma il diritto delle donne (e degli individui in genere)a vivere come vogliono va ribadito senza se e senza ma. Quanto al "mestiere più antico del mondo", esiste anche nei paesi islamici più fondamentalisti (e non è detto che lì le prostitute se la passino meglio che qui).
matteo.marchigiano@unibo.it
Matteo (IP:88.35.109.18) 06-07-2007 16:04

Secondo me lo squallore piu evidente delle lapidazioni,dell'uccisione di Hina è una puntata di porta a porta reperibile su youtube:tanti benpensanti che vogliono convincere un'ostinata e orgogliosissima ragazza ad abiurare la sua religione.Vi consiglio di vederla perchè è allucinante.Tra gli altri,oltre l'insetto e la Santanchè,anche Panella,quello di "fascismo islamico".
sillarion@libero.it
Marco Ferrari (IP:87.8.82.183) 08-07-2007 11:43

Panella... brrrr
ruc català (IP:87.3.206.123) 06-01-2012 17:37

Storicamente Islam e cristianesimo non hanno mai convissuto pacificamnete. Anche durante il regno di Alfonso el Sabio, per quanto cultori della comvivenza pacifica dicano, la convivenza era soggetta a regole ferree. Ora, senza entrere nel merito di quale religione o cultura derivatane sia migliore, una cosa va detta. La libertà individuale, specie per noi che frequentiamo questo sito, è sacra. Quindi se una persona, maschio o femmina, si vuol vestire da dracula o da trappista e vuol vivere da velina o da quacquero lo deve poter fare in assoluta libertà. Personalmenye vedo un futuro molto peggiore del nostro presente di Santancheniana memoria. Vedo un futuro dove ci sarà un'unica religione mondiale che, per far tutti felici, proibirà di mangiar carne, di fumare, di bere alcoolici.
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