La Gabanelli risponde...

5 luglio 2007

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Ecco la risposta di Milena Gabanelli al nostro appello di una settimana fa:

Sono daccordo, ma come la immagino io una politica completamente nuova quando la gestione della politica è sempre nelle mani di questi qua? E' evidente che tutta la società civile si deve responsabilizzare, ma deve anche avere degli interlocutori. Oggi abbiamo dei disgraziati, e quelli che non lo sono (e ce ne sono) stanno continuamente sotto schiaffo di chi ha invaso ogni angolo possibile. La mia non è una proposta tragicomica, ma realistica. Se tutti coloro che non ne possono più avessero il coraggio di dirlo, si innescherebbe rapidamente un meccanismo di ricambio. Un due o tre per cento lo manipoli, ma se arrivi al 20 la vedo veramente dura. Credo che la gente abbia bisogno prima di tutto di una indicazione chiara e lineare: La scheda bianca (al contrario dell'annullamento o dell'astensione) è un voto a tutti gli effetti ed è interpretabile in un solo modo. E' anche importante evitare che qualcuno se ne appropri e ci metta un volto o un nome o una sigla, altrimenti si ritorna nel calderone. Quando sappiamo in quanti siamo allora si potranno dettare le condizioni. Il dissenso bisogna contarlo e non confonderlo. A quel punto si acquisterà quella forza necessaria per fare come dici tu. Questo è quello che penso.
Un caro saluto
Milena Gabanelli

www.report.rai.it

Per le politiche dell'anno scorso la posizione di Movimento Zero era "Zero voto": siccome non ci riconosciamo in una democrazia che di rappresentativo ha conservato solo il nome, niente crocetta. La tua proposta, cara Milena, è realistica solo sulla carta: perchè il bianco, essendo per definizione senza colori, non spaventa affatto lorsignori più di quanto faccia l'astensione o l'annullamento della scheda. Anche se l'80% degli aventi diritto optassero per la bianca, i partiti e i loro manutengoli non farebbero una piega e lucrerebbero con calma olimpica su quel restante 20%. Solo se prendesse forma un movimento riconoscibile e con idee forti a capo di questa "sollevazione bianca", solo allora metteremmo pepe al culo a "questi qua". Il percorso, secondo me, è inverso a quello da te ipotizzato: prima un'alternativa politica e culturale alla società menefreghista, paranoica e oligarchica che ci ostiniamo a chiamare "liberale" e "democratica". Poi la conta. Altrimenti tutto finirebbe in un exploit che lascia il tempo che trova. Senza considerare che dovrà pur esserci una voce (plurale e ramificata, proveniente dalle tante realtà di ribellione locale, ma pur sempre una) che dovrà farsi carico di lanciare la carica. Uomini e donne di buona volontà: costruiamola insieme.
A presto
Alessio Mannino

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matteo.marchigiano@unibo.it
matteo marchigiano (IP:88.35.109.18) 06-07-2007 12:33

ciao Alessio,scrivo da Bologna e ho avuto il piacere di conoscerti a Vicenza al rinfresco organizzato dopo il dibattito di Fini e Chiesa sul Dal Molin,spero che ricordi.Sono un pò di giorni che anche a me bazzica per la mente la scelta del non-voto(ancora una volta!).Mi spiego:un manipolo d'intellettuali controcorrente(qualcuno c'è ancora penso a Travaglio,Beha,Fini,Grillo)con una grande base di sostenitori,fuori dai partiti,possono mettersi a capo di un movimento per non votare e,magari,da creare un circolo virtuoso tra la classe intellettuale.Secondo me questa azione, dalla constatazione che non è politica, trae la sua forza.Se nasce una vera alternativa politica con tanto di programma di pulizia e trasparenza,guidata da qualche spirito libero rimasto ancora con la schiena dritta,viene inevitabilmente risucchiato dal meccanismo delle elezioni,nelle tribune politiche sarà preso di mira dalle due lobby per l'assenza di un programma realista,prenderà magari un 5 per cento,ma non scalfirà questo sistema che ormai solo dal giochetto delle elezioni trova legittimità.Ci parlano di candidati anni prima delle elezioni,ci fanno fessi con le primarie democratiche,è una situazione da perenne campagna elettorale e noi come possiamo manifestare il disgusto verso tutta la classe politica?Dopo quindici anni le carte nuove di allora sono state tutte giocate(post-fascisti,post-comunisti,il Cavaliere)e il popolo continua a turarsi il naso:sto sognando forse,ma il giorno delle elezioni vorrei vedere le piazze piene di astenuti,è l'unico segnale "democratico" che possiamo sfruttare,dal basso.
A presto Matteo Marchigiano
kalleforever@hotmail.com
Andrea Marcon (IP:82.105.185.60) 06-07-2007 13:02

Concordo in pieno con quanto scritto da Alessio. Oggi l'unica scelta possibile è un'"astensione costruttiva", ovvero preparatoria ad un'alternativa, alternativa che non può essere un nuovo partito ma un nuovo sistema (non solo politico ma anche sociale ed economico). Impresa titanica che passa per quella che Latouche chiama la "decolonizzazione dell'immaginario".
buzzeduzzy@alice.it
marco busi (IP:87.13.68.212) 07-07-2007 13:58

concordo con andrea marcon sul fatto che "l'alternativa nn può essere un nuovo partito"...ma facciamo attenzione a non diventarlo pure noi di mz un "partito"!come?chiederete voi...dandoci un'organizzazione di tipo "piramidale",con dei vertici e una struttura gerarchica...cioè con la stessa forma di un partito appunto..dove uno dipende direttamente da colui che sta al gradino superiore..trovo che sia un'errore drammatico nel quale è molto piu facile di quel che si creda cadere...
una volta precisato questo vorrei confidarvi un tarlo che mi assilla continuamente sulla questione del voto,un pensiero che sarà contraddittorio all'interno del nostro movimento,ma che non riesco a respingere:e se al posto di non votare,cosa che avrebbe un certo peso solo se fatta in massa,votassimo x dei partiti "minori" o movimenti coi quali abbiamo idee in comune?mi viene in mente di pietro(è un convinto "progressista",vedi ad esempio posizione su t.a.v.,ma lo ritengo uno che ha fatto della legalità la sua unica arma,sulla quale si gioca tutto);oppure forza nuova,so che i piu storceranno il naso(non sono assolutamente dalla parte di quei post-fascisti patetici),ma trovo che le loro idee sulla proprietà popolare della moneta e delle "corporazioni di arti e mestieri" siano dei verie propri schiaffi in faccia a questo sistema basato sulla moneta-debito e sulla concorrenza spietata...
chiudo il mio intervento pregandovi di non prendere questa come una mia opinione,ma semplicemente per quello che è:un pensiero che mi assilla e sul quale nutro pure io parecchi dubbi...ciao a tutti
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Mattia (IP:85.18.136.68) 08-07-2007 10:18

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Antonello Molella (IP:213.230.155.22) 08-07-2007 12:21

Mi trovo d'accordo sul costruire, ora,una alternativa culturale e politica. Che sia da sveglia ad animi stanchi e sopiti, che sia da slancio per tutte quelle menti che sono confinate nell'oscurità. Per quanto riguarda una nuova formazione partitica, ora i tempi non mi sembrano maturi e non calcherei questa via. Si rischia di prendere una bordata politica e mediatica, nel caso avvenga un molto probabile disastro elettorale. Per ora personalmente mi attesto sul sano "Astensionismo Militante". Capisco che spesso, nel fare movimentismo, si possa avere la percezione del "non far nulla", ma dobbiamo ricominciare da lì con pazienza e passione.
Antonello Molella
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