Alemanno? Nessuna novitā

4 maggio 2008

Active Image

Molto probabilmente, più della metà dei cittadini di Roma, precisamente il 53,6 per cento dei votanti alle scorse elezioni comunali che hanno scelto Gianni Alemanno come sindaco, stanno andando incontro a una delusione.
Beninteso, qualche cambiamento rispetto ai tanti anni scorsi nei quali a governare la città è stato un sindaco di centrosinistra ci sarà. Il fatto è che per quanti cambiamenti ci potranno essere, pensiamo (forse) nei temi di sicurezza e in quelli di edilizia sociale tanto sbandierati dall'esponente di An, ciò che non cambierà certamente saranno i meccanismi di fare politica.
Tali meccanismi saranno sempre quelli clientelari, e a una lobby di aziende, appalti e incarichi se ne sostituirà un'altra.
Roma è stata governata per tanto tempo dal radical-chicchismo sinistrorso, e alle strisce blu di Rutelli (gestite da una azienda con vicinanza - per usare un eufemismo - della moglie Barbara Palombelli) sono seguite tutta una serie di scelte politiche, soprattutto con Veltroni, che non hanno fatto altro che realizzare un mega spot elettorale, durato tanti anni, per l'ascesa dell'attuale premier del centrosinistra alla ribalta che lo ha portato poi a vincere le primarie del Partito Democratico.
I romani, insomma, mediante le tasse non hanno visto più di tanto ridurre i problemi della città, quelli veri, intendiamo, quanto realizzare tutta una serie di cose che se da un lato hanno fatto secondariamente percepire Roma come una città viva e piena di iniziative, direttamente sono servite invece proprio come biglietto da visita politico del precedente sindaco. A spese dei residenti.
Così come a spese dei contribuenti sono state effettuate queste inaspettate e ingiuste nuove elezioni.
Il discorso è semplice: le elezioni hanno un costo diretto per i cittadini. Il precedente sindaco, eletto mediante elezioni, era stato scelto e incaricato dai romani a governare la capitale. A un certo punto, lo stesso sindaco "decide" di lasciare l'incarico per correre come premier del Partito Democratico alle elezioni nazionali. Il che ha comportato la "necessità" di fare nuove elezioni. Con nuovi costi. Sempre a carico dei contribuenti.
La cosa non è di poco conto e pochi la hanno rilevata. Per quale motivo i cittadini hanno dovuto sobbarcarsi il peso economico di nuove elezioni? È giusto che per una scelta di Veltroni, il quale a un certo punto del suo mandato decide che non vuole più fare il sindaco ma presentarsi come premier alla guida del paese, si imponga di dover andare a nuove elezioni comunali e sostenere nuovi costi?
Torniamo ad Alemanno, che non è affatto il nuovo, l'alternativa, il ricambio del modo di gestire la cosa pubblica. Ma semplicemente un esponente in tutto e per tutto in continuità con il classico sistema politico che governa il nostro paese. Alemanno ha vinto perché Rutelli era impresentabile. Perché Rutelli impersonifica il classico mondo politico che era arrivato a nausea. Ma Alemanno proviene esattamente dallo stesso metodo. Può cambiare lo stile, può suscitare interesse il cambio di segno politico al Campidoglio, possono essere sostenute maggiormente alcune classi e lobby di Roma al posto delle altre di prima, ma la sostanza non cambia: non vi sono visione né metodi nuovi di interpretare la gestione della cosa pubblica perché l'ascesa di Alemanno è in diretta continuità con quella di tanti altri esponenti politici del sistema malato che blocca l'intero Paese, dal locale al nazionale.
Certo, l'esercizio di un governo locale può aiutare il politico nell'effettuare qualche scelta in avanti rispetto alle beghe parlamentari nazionali, ma un sindaco, oggi e ovunque, non bada poi molto alla sua funzione del momento, quanto alla prospettiva futura, che volge imprescindibilmente dal Comune al Parlamento. Mediante gli stessi identici metodi.

Valerio Lo Monaco

Commenti
NuovoCerca
marco.milioni@poste.it
marco.milioni (Registered) 05-05-2008 17:48

Ottimo intervento che descrive una realtā davvero triste... Come si commenta a Roma la puntata di Report di ieri? Sembrava una appendice di Le mani sulla cittā, in cui nottola č sostituito da Caltagirone Ligresti and friends.
Marco Milioni
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!