La guerra per nascondere il fallimento

17 Marzo 2024

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 Da Comedonchisciotte del 16-3-2024 (N.d.d.)

[…] Nel 1914, i Governi europei scelsero la guerra semplicemente perché non erano in grado di affrontare il crescente scontento delle masse proletarie industriali e contadine. Strasburgo, Trento e Trieste, la neutralità del Belgio, etc. furono effettivamente pretesti – non senza qualche fondamento – delle élite dominanti, per non parlare delle tensioni, sia etniche che sociali, che affliggevano l’Impero Austro Ungarico e l’Impero Russo.  Inviare a morte certa qualche decina di milioni di disgraziati, esistenzialmente “colpevoli” solo di essere nati in Europa alla fine del 1800, sembrò la scelta migliore.

Eppure, per oltre un intero decennio dopo la WW1, prevalse la favola dell’integrale responsabilità di Germania e Austria-Ungheria. In tale “ottica”, la visita ufficiale del Presidente francese Raymond Poincaré a San Pietroburgo del 21 luglio 1914, durante la quale garantì allo Zar Nicola II il supporto incondizionato della Francia alla Russia contro Austria – Ungheria e Germania,  manifestando, inoltre,  la ferma convinzione della vittoria nell’imminente guerra – nove giorni prima della mobilitazione russa – è stata trattata dalla storiografia favolistica dei vincitori della WW1 come, in sostanza, una innocente scampagnata. E la decisione di mobilitare l’esercito francese nello stesso giorno, il 1° agosto 1914, in cui la Germania aveva dichiarato guerra alla Russia (per il rifiuto russo di smobilitare), sempre secondo la favolistica dei vincitori della WW1 sarebbe stata “una decisione essenzialmente difensiva”. Siamo nel più pieno ridicolo, a livello avanspettacolo, ma alla fine non c’è molto da ridere: infatti, nella presunta coscienza della storiografia dominante – quella dei vincitori – il farabuttone guerrafondaio Raymond Poincaré l’ha scampata alla grande: sono pochi gli storici che lo annoverano tra i principali responsabili della WW1.

Le analogie dello scenario pre WW1 con quello odierno sono più che evidenti sotto diversi profili, ma grazie alla penetrazione pervasiva dei mass media mainstream, in Occidente siamo ormai nel regno della propaganda più ignorante, becera e disonesta. Come l’Europa pre WW1 era in crisi per via dell’incapacità del modello di sviluppo liberista di gestire la massa del proletariato industriale e contadino, così l’odierna UE non è in grado di gestire l’ assoluto e completo fallimento del suo modello di sviluppo. Dopo oltre 20 anni dall’adozione dell’euro e dall’accessione dei Paesi dell’ Est, secondo tutte le statistiche l’UE ha perso oltre il 30% della crescita, del reddito e del potere d’acquisto rispetto agli USA, protagonisti insieme a Cina ed alcuni Paesi asiatici della seconda rivoluzione industriale di internet, Telecom e nuovi media. Non solo, è ormai evidente anche il deciso fallimento della politica di integrazione dell’immigrazione di massa dal Terzo Mondo: in particolare in Francia, Belgio, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Svezia è sotto gli occhi di tutti l’estrema difficoltà d’integrare in modo stabile e produttivo i discendenti di immigrati alla seconda, terza e perfino quarta generazione. In tutta l’Europa occidentale, l’assistenzialismo a favore degli immigrati non integrati ha ridotto esponenzialmente  il welfare e l’assistenza sociale delle popolazioni indigene, mentre gli standard di sicurezza pubblica sono degenerati esponenzialmente (Svezia in testa). Il radicale e massiccio interventismo politico ed economico del Governo eletto-da-nessuno della Commissione UE a favore di alcune aree (l’Est Europa) ed alcuni settori (l’economia green e, con la guerra russo-ucraina, il settore militar-industriale), a colpi di centinaia di miliardi di sussidi, agevolazioni e finanziamenti a pioggia, indipendentemente dalle intenzioni ha condotto a risultati catastrofici, quali appunto sintetizzati nella perdita netta di oltre il 30% della crescita, del reddito e del potere d’acquisto rispetto agli USA. Il progetto politico ed economico della Commissione UE, a partire dall’alleanza con gli USA di Obama, era ed è, molto semplicemente, l’estensione imperiale ad Est a scapito della Russia: il nuovo Drang nach Osten. I giganteschi sussidi a pioggia all’ Est Europa sono innanzitutto un’arma politica, una vetrina del benessere europeo sbattuta in faccia ai Russi. Ma il progetto è fallito miseramente: nonostante i miliardi offerti, l’aut-aut imposto dall’UE all’ Ucraina nel negoziato per l’accordo di associazione – o con l’UE, o con la Russia – ha portato alla guerra civile ed al colpo di stato del 2014, e successivamente alla guerra russo-ucraina.

Oggi dovrebbe essere chiaro a tutti che l’Ucraina ha perso la guerra, e che l’unica via d’uscita è la pace, attraverso la definitiva attribuzione alla Russia dei territori occupati – da sempre popolati al 75-80% da Russi – e la garanzia della non adesione alla Nato dell’Ucraina. È una via d’uscita relativamente facile, ed è infatti quella che prospetta la probabile Presidenza Trump. Dovremmo esserne tutti felici: tra l’altro, la rinuncia al gas russo ha portato alla recessione industriale di Germania e Italia. Ed invece, di fronte alla prospettiva della vittoria di Donald Trump e della pace nella guerra russo-ucraina, l’ Europa sta dimostrando di volere la guerra. Si sentono ormai discorsi letteralmente deliranti, dalla guerrafondaia cronica Albrecht VDL al Presidente francese Macron, secondo il quale “se la Russia vincesse la guerra, in Europa non saremmo più tranquilli”. Eppure, dopo la sconfitta della Francia nell’ignobile guerra contro l’Algeria (1954-1962), reputata nemmeno una colonia, ma direttamente “territorio francese” (!!!), l’ Europa e il Nord Africa sono rimasti tranquillissimi per decenni. Idem dopo la fine della guerra civile jugoslava, grazie alla separazione delle parti in conflitto attraverso frontiere definite dall’appartenenza nazionale, soluzione peraltro comparativamente più facile nel caso russo-ucraino. Per non parlare dell’altrettanto ignobile guerra alla Libia, inizialmente scatenata sempre dalla Francia. Se siamo rimasti “tranquilli” dopo quelle guerre ignobili, non si vede perché lo stesso non dovrebbe accadere dopo la pace russo-ucraina. In base a quale logica  si attribuisce a Putin la volontà dell’Armageddon nucleare? Chiunque, Putin incluso, afferra che la Russia ne uscirebbe distrutta, tanto quanto l’Europa e gli USA. Ma non solo la Francia e la Commissione UE, anche GB, Germania e Italia, più ovviamente Polonia e Baltici, si sono dichiarati fermamente intenzionati a continuare ad armare e ad assistere l’Ucraina, firmando accordi e stanziando miliardi di aiuti – in anticipo sulla probabile vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali USA del prossimo novembre. Come dire, mettere il carro davanti ai buoi…

La spiegazione è una sola: il modello di sviluppo (fallito) della Commissione UE prevede necessariamente il Risiko regressivo dell’estensione imperiale ad Est, a diretto scapito della Russia, e l’UE non ha la minima intenzione di rinunciarci, anche se gli USA di Donald Trump si chiamassero fuori. Dopo l’Ucraina, già si sogna la Georgia e l’Armenia… questo è il risultato dell’aver creato un vero e proprio mostro giuridico, dotato di immensi poteri, quale il Governo-eletto-da-nessuno e non sfiduciabile, e pertanto irresponsabile, della Commissione UE.

È esperienza comune, tra lettori e studiosi della storia dello scorso secolo, domandarsi con meraviglia come mai i popoli europei non si accorsero di starsi dirigendo verso le catastrofi epocali della WW1 e della WW2. Ieri come oggi, la risposta è una sola: perché i popoli europei hanno continuato a credere, votare e sostenere le lobbies criminali ed i Governi che le hanno volute, ai quali oggi si aggiunge il mostro del Governo-eletto-da-nessuno della Commissione UE. C’è solo una strada per evitare la Terza Guerra Mondiale: quella della protesta generalizzata dei popoli europei contro la guerra, senza distinzioni tra destra e sinistra tradizionali. E purtroppo, non se ne vede  ancora traccia…

 Belisario 

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