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Salutismo liberticida PDF Stampa E-mail

1 marzo 2008

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Una patente per fumare. Questa è l'ultima, geniale, trovata del professor Julian Le Grand della prestigiosa London School of Economics e all'esame del governo britannico. Per averla, oltre a sborsare 10 sterline, sarà necessario essere maggiorenni e in possesso di un certificato medico che attesti le buone condizioni di salute del soggetto. Senza la patente, annuale e rinnovabile, nessuno potrà acquistare il classico pacchetto di sigarette dal tabaccaio. Il deterrente non è costituito dal prezzo della patente, modesto, ma dal defatigante iter burocratico cui sarebbe costretto, ogni anno, il fumatore per ottenerla.
Questa lotta al fumo sta diventando grottesca oltre che sempre più liberticida. E' grottesca perchè è come se uno bruciandogli la casa si preoccupasse innanzitutto del canile. Perchè se è vero che molte persone si ammalano di cancro ai polmoni perchè fumano, infinitamente di più se ne ammalano per l'aria inquinata che respirano frutto del nostro sistema produttivo. Con la differenza che mentre le prime hanno almeno soddisfatto un piacere, le seconde nemmeno quello. Ma poichè il sistema produttivo è intoccabile, dio guardi, ci si accanisce sui fumatori.
Capisco il divieto di fumare nei luoghi pubblici. Perchè l'esercizio di un diritto di libertà trova il suo limite nell'altrettale diritto altrui di non venirne danneggiato. Ma se io fumo per conto mio sono esclusivamente fatti miei. E se, per soddisfare un piacere, ritengo accettabile di rovinare la mia salute (sempre che ciò poi realmente avvenga) sono ancora fatti miei in cui nessuno, tantomeno lo Stato, ha diritto di mettere il becco. Si è tanto tuonato, in democrazia, contro lo Stato Etico, di impostazione autoritaria, che pretende di imporre le sue regole morali e le condotte private ai cittadini, ed ecco che rispunta fuori in versione salutista. Tanto è vero che il professor Le Grand afferma che il suo è un tentativo, che va oltre la questione del fumo, di "correggere gli stili di vita sbagliati". Ma chi ha diritto di decidere quali sono gli stili di vita "sbagliati"? (E, sia detto di passata, fa rabbrividire quel 'certificato di buona salute' richiesto al fumatore per avere la sua pirandelliana patente, per cui si vorrebbe impedire anche a chi è ammalato di qualsiasi altra cosa la soddisfazione di fumarsi qualche sigaretta).
Si obbietta che il fumatore, quando poi si ammala, ricade sul Servizio Sanitario Pubblico, cioè sulla collettività. Ma a parte il fatto che anche i fumatori contribuiscono, come gli altri, a sostenere il Servizio Sanitario, questo argomento infame è tipico di un'epoca che subordina tutto, a cominciare dall'uomo, alla razionalità economica e potrebbe avere anche altre utili applicazioni. Perchè mai la collettività dovrebbe sobbarcarsi le cure di una persona che (magari proprio perchè ha condotto una vita morigerata) ha la malagrazia di vivere fino a 90 anni, pesando così in modo insopportabile sulla Sanità Pubblica (e infatti in alcuni civilissimi e razionalissimi Paesi scandinavi si pensa di negare le cure a chi ha superato una certa età)? Perchè si dovrebbe accollare le cure del figlio down di una coppia che pur sapendo che sarebbe nato tale lo ha voluto lo stesso invece di ricorrere a un razionale aborto? Perchè dovrebbe curare una persona che ha fatto, spensieratamente l'amore senza preservativo e si è beccata l'Aids? La verità è che, come già non bastasse l'omologazione negli stili di vita portata dalla globalizzazione economica, si tende a creare un normotipo, perfettamente funzionale al sistema, scartando, come pezzi difettosi, tutto ciò che non vi corrisponde.
Nel Sud Africa dell'apartheid la polizia si appostava sugli alberi per controllare che un bianco non si accoppiasse con una donna con un quarto di sangue di colore. Avremo anche noi, presto, una psicopolizia, di orwelliana memoria, che non si apposterà sugli alberi, che nelle città sono stati eliminati a favore del più redditizio e razionale cemento, ma sulle gru per controllare se facciamo una vita morigerata, giudiziosa, benpensante, se non fumiamo, se usiamo il preservativo, se andiamo a dormire all'ora giusta, dopo 'Porta a Porta' o il Tg o il Festival di Sanremo, perchè sia salva, se non quella psichica, la nostra salute fisica?

Massimo Fini

da Il Gazzettino 29 febbraio 2008

Commenti
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http://puntodiscontro.blogspot
Antonio Nemo (Registered) 01-03-2008 14:14

Ma stiamo scherzando? Purtroppo no... è incredibile constatare quotidianamente quanto la "democrazia" del nuovo millennio sia liberticida e anteponga calcoli di natura economica alle libere scelte dei cittadini.
La vita è un diritto, non un dovere.
Ale71 (Registered) 02-03-2008 09:47

Il fumare, il bere e altri viziucci causano spesso ricadute più o meno serie sulla salute. Io sono un fumatore. Per me la sigaretta è un contenitore dell'ansia, una compagnia. Certo chel'abuso del tabacco e dell'alcol portano a varie patologie o comunque ad un più frequente ammalarsi. Quindi ad una diminuzione della "produttività". E, in fondo, l'assunzione di droghe o sostanze affini denota la presenza di un malessere profondo, la presenza quindi di una coscienza individuale che ha conflitti segreti, intimi. E lo Stato totalitario non può tollerare segreti nè soprattutto conflitti psichici propri dell'individuo. Ama i conflitti delle masse perchè più visibili e meglio strumentalizzabili, ma non i patemi d'animo dell'individuo, patemi che di solito sono il prodotto di una ancor presente capacità di pensiero e di sentimento autonomo. L'Occidente sta svelando sempre più il proprio lato oscuro, totalitario. Di cui il nazismo e altre simpatiche ideologie nate in occidente (comunismo compreso) sono state le avanguardie. Forse moderate....
http://it.youtube.com/user/sla
slak (Registered) 02-03-2008 14:07

daccordissimo con questa idea della patente per fumatori;fumare non serve a niente,la gente fuma solamente perchè si è fatta fregare dal sistema,se ci fosse stata una corretta informazione nessuno in passato avrebbe mai fumato.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 02-03-2008 14:34

Spero stia scherzando... quindi gli indiani d'America erano dei fessi disinformati e magari pure tutti i popoli le cui tradizioni includevano l'uso di sostanze stupefacenti?
slak (Registered) 02-03-2008 15:37

...vero,peccato che noi non siamo gli indiani d'america e non abbiamo la le loro tradizioni e la loro cultura.
http://arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 02-03-2008 17:10

Nemmeno io vedo di buon occhio i fumatori e una volta tanto - una su mille ci sta - non sono del tutto concorde con Massimo Fini. L'idea di patente per fuamtori è davvero ridicola e orwelliana ma da lì a difendere il diritto individuale di fumare ce ne corre, sorpattutto tirando in ballo l'inquinamento atmosferico che sarà pure più grave ripetto alla sigaretta nel provocare malattie ma che c'entra? Io quando esco a piedi rischio potenzialmente di essere semrpe investito da un'auto, ma questo non significa che allora vale la pena camminare in mezzo alla strada.
Senza contare gli interessi capitalistici delle multinazionali del tabacco e il rincoglionimento che tentano di imporre.
Chi vuole fumare resta libero di farlo, ma se ne deve prendere le responsabilità anche in sede di cura di eventuali malattie provocate dal fumo.
Ale71 (Registered) 02-03-2008 22:19

Ognuno di noi,oltre a pagare le tasse e quindi il diritto all'assistenza sanitaria pubblica,spesso è comunque costretto per urgenze a pagarsi il privato.Analisi, ecografie ecc. o visite specialistiche che riteniamo urgenti per le quali non possiamo aspettare tre, quattro mesi o più nel pubblico, se possiamo ce le paghiamo. In realtà già ora ciascuno di noi paga
piuttosto direttamente per la propria salute e spesso siamo costretti a pagare non una sola ma più volte. Fumatori compresi. Che in più, essendo tonti (io sono fumatore) pagano anche il costo del veleno. Altri pagano le mignotte, altri l'alcool, altri per vedere partite truccate, altri per le scommesse... insomma il mondo non è perfetto. Certo, se mi viene il cancro ai polmoni me lo sono cercato. Ma per ora ho solo dei noduli alla tiroide perchè la mia zona è inquinata da sostanze industriali ed è una dove l'incidenza del tumore alla tiroide anche per gli uomini è fra le più alte. Io non impongo il mio fumo agli altri come è giusto e mi vogliono dare la patente d'appestato. E a chi inquina indiscriminatamente per profitto privato che patente gli vogliamo dare?
max (Registered) 02-03-2008 22:32

Nonostante tutti i vuoti diritti oggettivi di cui siamo portatori, la percezione soggettiva (che è quella che conta) è quella di una sottilissima schiavitù materiale, fisica, ideologica e psicologica dove tu devi fare, muoverti, agire, emozionarti e pensare in funzione del Sistema Economico, una schiavitù in prospettiva forse anche più odiosa di quella di romana memoria, che toccava un ristretto numero di persone e che almeno diede a molti uomini l'occasione di morire da eroi.
Qui si muore intubati e monitorizzati, e non è la stessa cosa.
Naturalmente i Paesi guida in questa idiota corsa suicida sono i paesi anglosassoni, e, su tutti, l'Insensato e Informe Ammasso di Denaro oltreoceano.
m.v.
slak (Registered) 03-03-2008 13:40

va be',la patente per fumatori potra' essere una boiata,pero' io sono contro la gente come pannella,ferrara,funari,diaco che fa propaganda pro tabacco.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 03-03-2008 14:15

Vabbè non mi sembra il tabacco una questione così centrale sinceramente, quello di Fini a mio parere è un articolo finalizzato a smascherare certi aspetti negativi delle assurde leggi moderne, non un invito al fumo.
etcasadei@yahoo.it
Ettore (Registered) 03-03-2008 15:09

pienamente d'accordo con Fini. la patente per fumatori è una cagata pazzesca.
i pericoli più grandi a cui stiamo andando incontro non sono certo il cancro al polmone e l'infarto, ma il progressivo e inesorabile impoverimento delle libertà individuali, anche più elementari, come fumarsi una sigaretta, o 40, al giorno. perché se fumo e mi faccio del danno sono fatti miei, e solo miei.
di questo passo giungeremo al divieto per il fumatore (che se continuiamo così sarà ridotto a essere considerato poco più che un tossico da marciapiede e costretto a fumare sotto un ponte) anche di dire alla gente "quanto mi piace fumare" per istigazione al fumo, cioè a delinquere, perché ormai il fumatore sta diventando un fuorilegge. state certi che, in nome del progresso e del buon funzionamento dell'economia e della società civile, si arriverà a questo e oltre (cioè a quello che dice Fini in fondo all'articolo).
http://puntodiscontro.blogspot
Antonio Nemo (Registered) 03-03-2008 15:15

"i pericoli più grandi a cui stiamo andando incontro non sono certo il cancro al polmone e l'infarto, ma il progressivo e inesorabile impoverimento delle libertà individuali, anche più elementari, come fumarsi una sigaretta, o 40, al giorno. perché se fumo e mi faccio del danno sono fatti miei, e solo miei."
Condivido totalmente...
Nemo
massimiliano_cerri@fastwebnet.
max cerri 79 (Registered) 02-11-2011 15:24

concordo che la patente sia una cazzata, ma non sul resto..dici, giustamente, che la libertà di uno finisce dove inizia quella dell'altro..allora il fumo sarebbe da eliminare..io ho diritto di camminare x strada senza respirare le vostre sigarette, ho diritto di uscire da un locale e non venir invaso dalla vostra puzza, ho diritto a mangiare al ristorante all'aperto d'estate senza pensare di mangiare una Marlboro, ho il diritto di non volere che mia figlia di 5 mesi venga avvicinata da posacenere con le gambe..quindi dovreste fumare solo a casa vostra, ma non sulla finestra, xkè ho il diritto. abitando sopra di voi, di tenere le finestre aperte senza venir invaso dal puzzo schifoso della sigaretta..così come ho il diritto di uscire di casa e non trovare un mozzicone fumante lanciato da una finestra..
come vedi, se guardiamo i diritti degli altri, le sigarette sono un grosso limite alle libertà del prossimo..
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