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Bassolino fa rima con Impregilo PDF Stampa E-mail

3 marzo 2008

Due righine sulla Campania. Vi chiedete come mai il governatore Antonio Bassolino, uno tra i maggiori responsabili di quello schifo che è l'emergenza rifiuti, di fatto non viene toccato dai vertici del suo partito? Bassolino a più riprese l'ha fatto intendere: qui i voti li controllo io, per cui se il Pd vuole avere delle chances... Fate voi.
Ve la ricordate la "rinascita campana"? Ve lo ricordate l'ex Pci durissimo verso la camorra collusa con la Dc? Quali partiti secondo voi hanno preso il posto della vecchia Dc in Campania? Chi in questi anni si è dovuto arrendere allo strapotere dei clan e trovare un appeasement con la camorra?
L'aria di Napoli e dintorni prima di essere ammorbata dalla 'munnezza' è resa irrespirabile dalla rassegnazione secondo cui con il crimine organizzato si deve bene o male trovare un modus vivendi. E questa constatazione è assolutamente bipartisan.

Marco Milioni

Commenti
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aragorn (IP:79.15.249.41) 05-03-2008 00:56

C'è un errore di prospettiva nell'analisi di Milioni. Nessuno è rassegnato, al Sud come al Nord l'apatia è generale e ci si ribella solo per le cose di casa propria e non per ideali o altro. Anche per le piccole rivolte comunque lo stato italiano usa manganelli a volontà, rompendo teste e caricando in assetto anti sommossa vecchi e studenti di quindici anni.I politici, almeno loro, sanno che il crimine organizzato è una invenzione dello stato unitario nazionale. La camorra, non la delinquenza, e la mafia nascono con l'Unità d'Italia. Lo stato coloniale sabaudo verrà subito a patti con i delinquenti per normalizzare le rivolte popolari, spesso antiunitarie e tanto popolari quanto aristocratiche e borghesi, poi soprannominate brigantaggio dagli storici di parte.
Non sono rassegnati, sono organizzati.
Bassolino è come Prodi, Berlusconi, Fini, Veltroni, Di Pietro, Mastella e tutto il resto del cucuzzaro. Sanno che i veri potenti, quelli che anche noi di Movimento Zero citiamo poco, hanno delegato i loro servi politici del Sud e del Nord a reiterare all'infinito il patto con la delinquenza organizzata per il controllo del territorio.
Non "si deve bene o male trovare un modus vivendi" con la camorra. Non sono costretti o semplicemente complici, sono gli eredi di Garibaldi, Liborio Romano, De Pretis e su fino ad Andreotti, Salvo Lima, Ciancimino.
Sono quelli che sanno che il Sistema ha deciso per il Sud un destino di colonia economica e sociale, da controllare con l'aiuto dei politici asserviti e dei delinquenti creati apposta per questa funzione. La vera camorra è lo stato italiano. I veri boss sono Napolitano, Prodi, Bassolino e la Iervolino.
I delinquenti, detti camorristi, si potrebbero spazzare via in un anno, se a foraggiarli non ci fosse lo stato in prima persona con le proprie scelte politiche, economiche, sociali.
marco.milioni@poste.it
marco.milioni (Registered) 05-03-2008 13:43

Secondo me stiamo dicendo la stessa cosa, ma con un percorso logico diverso. È ovvio che se i politici non fossero avidi di potere, consenso e denaro (cose che il crimine organizzato può procurare loro con facilità) le mafie sarebbero spazzate via. Politica deviata, grandi potentati economici e crimine organizzato sono gradienti diversi dello stesso plasma. Ma ci sono anche i fatti. Se Saviano fa una conferenza stampa e poi viene minacciato di morte, l'elemento resta, anche avulso dalla prospettiva storica. Dire che il crimine organizzato è una invenzione dello stato nazionale è vero, ma è anche falso. Perché poniamo esista un determinato territorio sconosciuto non assoggettato ad autorità alcuna e visitato per la prima volta da tre esploratori. Se due di questi si mettono d'accordo per violenatre il terzo o per derubarlo, anche questo, in nuce, è crimine organizzato. Anche senza stato nazionale. Che poi il popolo campano, come quello meridionale, sia stato vittima dopo l'Unità di un accordo infame tra le élite politiche del Nord e di quelle romane, unitamente ai loro sodali del sud, questo è un dato incontestabile, marchiato a fuoco nei libri di storia. Io però eviterei le dispute nominalistiche, impegnano tempo e risorse mentali che forse andrebbero utilizzate in altra maniera. Ma questa è la mia modesta opinione.
Marco Milioni
amugnolo (IP:85.18.136.68) 06-03-2008 13:13

Vi scrivo da Acerra dove è in fase di costruzione l'inceneritore che dovrà capitalizzare, in euro, i rifiuti campani a favore dei padroni(è il caso di dirlo) del fumo e dei loro servi politici.
Mi trovo fondamentalmente daccordo con le tesi di fondo di MZ, anche se ritengo che c'è bisogno di evitare un linguaggio che, in alcuni casi, risente della influenza della pseudo cultura moderna. Eviterei di utilizzare termini di derivazione illuministica e giacobina del tipo "cittadini" ecc.
Seguendo il problema dei rifiuti (che non è solo campano ma nazionale, nel senso che prevedo: continuando l'indirizzo attuale altre regioni anche del nord del paese andranno incontro a situazioni simili) tra l'altro come esponente del presidio contro l'inceneritore di Acerra, mi sono fatta una mia idea.
Esiste una mafia economica e finanziaria che governa il mondo attraverso le centrali del vero potere (banche, istituzioni mondialiste) che utilizzano gli stati attraverso i loro servitori politici, che a loro volta fanno il lavoro sporco nel tenere i contatti con la criminalità.
Il dramma moderno dei rifiuti andrebbe governato attraverso una politica di riduzione a monte (gli imballi industriali sono la parte preponderante dei rifiuti), l'eliminazione dei contenitori a perdere a favore del riutilizzo, la differenziata e il riciclo dei rifiuti stessi.
Mi rendo conto che sto dicendo cose che in realtà dovrebbero essere ovvie. Il fatto è che i rifiuti sono oro, e secondo il principio del "massimo profitto possibile" devono essere capitalizzati, anche infischiandosene della vita e della salute della comunità. Prodi, uomo degli apparati finanziari, messo a governare per tutelare gli interessi di questi, cadendo ha dato l'ultimo colpo di coda. Con il vergognoso decreto "salva Balle" e "Salva CIP6" (offrendo una chance a Bassolino rinviato a giudizio tra l'altro per frode allo stato) autorizza a bruciare le cosidette "Ecoballe" ad Acerra così come sono, una BOMBA ECOLOGICA. Per contratto le avrebbe dovuto smaltire la FIBE (gruppo Agnelli) a proprie spese. Stiamo parlando di 7 milioni di balle che valgono circa 1 MILIARDO di Euro. Per questo bisogna bruciarle, anche se ci vorranno anni per farlo, ed in un territorio devastato, dichiarato dallo stesso Prodi, con decreto del Presidente del consiglio dei ministri: Acerra territorio colpito da disastro ambientale e socioeconomico per inquinamento da diossina stanziando 2 milioni di euro per la bonifica.
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