Avviso Registrazioni

Scusandoci per l'inconveniente, informiamo i nuovi utenti i quali desiderino commentare gli articoli che la registrazione deve essere fatta tramite Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Login Form






Password dimenticata?
Nessun account? Registrati

Cerca


 
  SiteGround web hostingCredits
La supercazzola PDF Stampa E-mail

14 marzo 2008

Non sanno più cosa inventarsi. L'organo ufficiale del Partito (Anti) Democratico di Walter Nutella Veltroni, La Repubblica, questa settimana ha estratto dal cilindro la "questione Ciarrapico".
Giuseppe Ciarrapico, ex "re delle acque minerali" (è stato, ironia della sorte per un "fascista", presidente delle terme di Fiuggi), oggi a capo di un piccolo impero editoriale composto da una miriade di testate locali nel Centro-Sud, è candidato nelle liste del PdL di Silvio Mediaset Berlusconi. "Scandalo!" urlano i repubblichini di centrosinistra.
Il Ciarra è stato andreottiano di ferro (rivale dell'altro fascio-democristiano laziale, Sbardella), arrestato per finanziamento illecito al Psdi (!) e per bancarotta fraudolenta, condannato con sentenza definitiva nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi (senza mai pagare i danni cambiando continuamente residenza). Insomma, un vecchio arnese dei melmosi Anni Ottanta.
Ma ora nel centrosinistra si stracciano le vesti perchè è "fascista". Come se nel 2008 lo scontro politico dovesse ancora svolgersi fra fascisti e comunisti, come nel 1945.
La campagna elettorale procede morbida e all'acqua di rose. Niente attacchi all'interno dell'affiatata coppia Veltrusconi (tranne qualcosina, giusto per non sembrare in perenne amorosa copula). Serviva un facile bersaglio minore con cui agitare un po' le acque. Il grosso grasso caso di Ciarrapico era l'ideale.
Sono le supercazzole del nostro sistema politico-mediatico. Non facciamoci abbindolare. (a.m.)

Commenti
NuovoCerca
roberto (Registered) 14-03-2008 18:58

Stiamo assitendo alla campagna elettorale più preoccupante del dopoguerra,vero preludio al regime che verrà.Lo testimoniano i programmi ed i candidati che ci vengono presentati e che,ricordiamolo, GOVERNERANNO il paese, cioè NOI. L'antipolitica (vedi Grillo)sostenuta dal successo del Vday dell'8 settembre scorso, sta sostanzialmente fallendo (disorganizzazione,mancanza di basi comuni culturali, reclutamento di personaggi improbbili ecc.). Eppure il binomio Fini-Grillo ci aveva, per un attimo, fatto sognare. Mi chiedo: è producente rifiutare il voto,accettare supinamente il regime e non tentare alcunchè per combatterlo. Due o tre parlamentari non avrebbero potuto rappresentare una potente cassa di risonanza per lo scontento che monta in tutto il Paese?
luca s (Registered) 14-03-2008 19:51

è uno squallido teatrino: sparata provocatoria, indignazione della parte 'avversa', controbattuta e avanti così, per la gioia degli italioti videodipendenti che possono a loro volta sparare le loro prevedibili sentenze ed all'insegna del 'stavolta vi faccio vedere io', recarsi nuovamente alle urne. continuo a non vedere alternative all'astensione.
syn (Registered) 15-03-2008 08:27

Io spero in un V2 Day di portata più ampia, oggi una bella speranza su questo parorama, senza l'azione, è una speranza monca, purtroppo...
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 15-03-2008 22:20

Io penso abbia ragione Roberto, è necessaria anche un invasione massiccia nella politica. L'astensione dal voto ha senso per queste elezioni, ma non si può sperare che le cose cambino non votando o sostenendo Grillo. Basti vedere tutto il casino fatto da Grillo per il V-Day in cosa si è risolto...nel nulla. Se non vogliamo cadere anche noi nel dimenticatoio come altri mille gruppi contestatari-velleitari bisogna "scendere in campo" in modo deciso.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 16-03-2008 10:43

Scendere in campo ora,con le nostre parole d'ordine, giustissime, di antimodernismo e decrescita, significherebbe prendere lo 0,05% dei voti. Non c'è altro da fare che mantenere viva una polemica sul piano culturale, cercando di educare una élite non disposta a intrupparsi nel gregge, in attesa che le contraddizioni di una modernità non più governabile aprano gli occhi alla massa. Soltanto un grande crack all'Argentina potrà aprire prospettive nuove. Finché non verrà, rassegniamoci al ruolo di un gruppetto minoritario.
puntodiscontro.blogspot.com
Antonio Nemo (Registered) 17-03-2008 17:14

E' tutto vero... però va ricordato che per anni Berlusconi ci ha rotto le scatole con i "comunisti" pronti a prendere il potere, con la dittatura sovietica dell'Italia, con la magistratura rossa e con i bambini bolliti in pentola. Diciamo che se qualcuno fa notare al Cavaliere che nel suo partito c'è qualcuno che si definisce ancora "fascista" forse qualche problema ce l'ha pure lui...
Solo gli utenti registrati possono inviare commenti!
 
< Prec.   Pros. >