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E' on line MZ n°14 PDF Stampa E-mail

18 marzo 2008

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E' on line il quattordicesimo numero stampabile di MZ – Il Giornale del Ribelle. Potete liberamente scaricarlo cliccando in alto a destra, dove vedete scritto MZ Download. Perché una versione cartacea del blog? Per diffonderne i contenuti col vecchio ma imbattibile sistema della distribuzione a mano, faccia a faccia, porta a porta, nelle biblioteche, nelle università, nel luogo di lavoro, col volantinaggio in strada. Fate quante più copie potete, rilegate con una semplice graffettatrice, e distribuite.
In questo numero:

SIAMO STANCHI. Astensione attiva alle elezioni politiche del 13 e 14 Aprile 2008

Siamo stanchi di vedere mortificata la nostra sovranità.
Siamo stanchi delle promesse elettorali, di chi mente sapendo di mentire.
Siamo stanchi di sentirci dire che le tasse scenderanno senza che ci venga spiegato con quale copertura finanziaria, e quando è noto che andiamo incontro ad un passaggio economico difficile.
Siamo stanchi delle geometrie politichesi, dei centri moderati, della sinistra riformista, della destra liberale, degli antagonisti e dei radicali.
Siamo stanchi delle emergenze ininterrotte.
Siamo stanchi degli interventi di moda, dei decreti legge fatti quando c'è il morto, dei commissari nominati dopo altri commissari, dell'ipocrisia.
Siamo stanchi delle facce contrite, dei funerali di Stato, delle espressioni di cordoglio.
Siamo stanchi delle minestre riscaldate, del putridume che ricicla se stesso in una nuova carica, o che addirittura lo fa tornando a vecchie cariche.
Siamo stanchi degli avvisi di garanzia usati ad arte per colpire gli avversari politici.
Siamo stanchi di sentirci razzisti, perché ci impongono una finta solidarietà che genera solo dolore ed emarginazione.
Siamo stanchi di chi si arricchisce sfruttando la propria posizione pubblica.
Siamo stanchi di dover fare calcoli economici prima di mettere al mondo un figlio.
Siamo stanchi di chi vota il meno peggio perché non c'è alternativa.
Siamo stanchi di chi vota con i paraocchi dell'ideologia, acriticamente, a prescindere da tutto, sempre per la stessa parte.
Siamo stanchi di chi dice che tanto non cambia niente, di chi si lamenta rifugiandosi nel proprio orticello, di chi tira il sasso e nasconde la mano.
Siamo stanchi di chi litiga in un'assemblea di condominio, e non si sogna minimamente di difendere la propria Nazione.
Siamo stanchi dell'antipolitica che si arrende in cabina elettorale, e traccia la X sul più simpatico, sul più telegenico, sul più potente.
Siamo stanchi di morire sul lavoro.
Siamo stanchi dell'indignazione a comando, suscitata dai media e sovrascritta dal nuovo caso di cronaca.
Pensare che l'astensione favorisce la maggioranza, o che non ha alcuna conseguenza è esattamente il ragionamento che i politicanti si aspettano da te.
E' in questa situazione bloccata che bisogna spezzare ogni schema e decidere con coraggio.
ASTENSIONE CONTRO LA PARTITOCRAZIA
ASTENSIONE CONTRO L'ALIENAZIONE DEL CITTADINO
ASTENSIONE PER LA SOVRANITA'
L'ASTENSIONE E' UNA SCELTA DI DEMOCRAZIA!

http://astensionevoto.blogspot.com/2008/03/siamo-stanchi.html

Commenti
NuovoCerca
Clerambault (Registered) 19-03-2008 13:54

Non si vada al voto! Il nostro non voto è la manifestazione suprema della nostra dignità di cittadini. Noi vogliamo protestare contro il sistema, perché il sistema non va. E non votare, è la rivincita del nostro orgoglio di cittadini contro questo sistema a cui sentiamo di non appartenere più. Così, pieni di dignità e orgoglio, bruciamo le nostre schede elettorali e osserviamo col petto gonfio Veltrusconi che sale al potere. Osserviamo tronfi i soliti sporchi noti prendere di nuovo il controllo della nostra vita.

Noi siamo quelli che protestano contro il sistema. Il sistema va cambiato. La critica al sistema è la nostra ragione di vivere, di lottare. Il nostro ego si riempie del sottile sensazione di potere che sta nel non riconoscere il potere ai politicanti chi vorrebbero detenerlo. Ci sentiamo arrabbiati e impotenti. La lotta al sistema è la nostra ragione di esistere. Ci sentiamo schiavi e allora ci ribelliamo al padrone che ci opprime. Siamo guerrieri nella nostra indole più profonda, e abbiamo bisogno di lottare contro qualcuno, per poter dare un senso alla nostra esistenza. Non possiamo permettere che il nostro padrone smetta di esistere. Il sistema deve esistere, perché noi possiamo sferrare i colpi contro di esso. Ecco perché alle elezioni non voteremo. Urleremo con tutta rabbia che abbiamo in corpo: Vaffanculo! Non avrete mai il nostro voto!. La casta salirà comunque al potere, e così noi avremo ancora un motivo per urlare ancora e ancora: Vaffanculo!. Siamo ribelli purosangue, il sistema è nostro nemico e ne abbiamo bisogno. Non votiamo, urliamo il nostro dissenso e facciamo in modo che il nostro nemico torni ai posti di comando. Non possiamo permettere che il sistema cambi veramente. Non possiamo sferrare l ultimo colpo di grazia, anche se ne avessimo l opportunità. Perché non avremmo allora niente verso cui lottare. Ci sentiamo schiavi sudditi e abbiamo bisogno di un padrone da combattere. Ci sentiamo schiavi ribelli, ed è solo questo l unico vero potere del nostro padrone.

Sono ingiuste le regole del gioco, noi allora non giochiamo. Vorremmo cambiare le regole del gioco, ma non possiamo. Se vogliamo fare fuori gli avversari dobbiamo usare queste regole. Altrimenti gli avversari useranno queste regole per fare fuori noi. Allora ci tiriamo indietro. Chi vuole giocare giochi. Noi vi voltiamo le spalle e ci bendiamo gli occhi. Anche se non riusciamo a tirarci fuori dalle conseguenze del gioco, esprimiamo con forza la nostra dignità diventando spettatori passivi, piuttosto che attivi. Fate di noi ciò che volete, ma non vi daremo mai la sensazione di avervi dato il potere di farlo. Se poi voi vi prendete ugualmente questo potere da soli, questo esula dalla lotta che vi stiamo conducendo contro. Il nostro orgoglio, il nostro ego, il nostro senso di giustizia, la nostra dignità di cittadini, ci dicono che non ci importa se prendete il potere, ci importa solo non essere noi a darvelo, per dimostrare a noi stessi che abbiamo abbastanza forza per rivoltarci.

Chi vuole veramente cambiare il sistema, non si nutre della lotta che fa contro il sistema. Da sempre, tutto ciò che è antagonista, è anche complementare. Se viviamo di antagonismo, viviamo anche di complementarietà. Se scompare il nostro nemico, scompariamo anche noi. Se vive l uno, deve vivere anche l altro. Non c è destra senza sinistra, non c è padrone senza schiavo. Non c è ribelle senza sistema.
L acqua deve essere pubblica, non privata. Gli inceneritori non vanno costruiti. La TAV non va fatta. La stramaledetta legge sul precariato va cancellata. Il sistema di informazione è colluso con il potere politico e va resettato. Cercate, cercate nelle liste politiche un programma elettorale che preveda tutto questo. Lo troverete? No, il sistema è tutto marcio, risponde lo schiavo ribelle. Si invece, lo troverete. Un programma del genere esiste, è pronto per essere votato. Ci sono persone serie e oneste, incensurati, non politici corrotti, non iscritti ai partiti, che promuoveranno tutto questo per noi. Fanno parte di una Lista Civica Nazionale, e sono candidati alle elezioni politiche del prossimo aprile. Candidati a sedere al parlamento per rompere i piani a Veltrusconi, per controllare come gruppo solido di minoranza tutto l operato della casta, per fare i guastatori ad ampio raggio, per mettere a tacere l ignoranza dentro le aule del Parlamento.

Il sistema elettivo è fatto per esprimere una preferenza, non per negare una preferenza. I voti sono soltanto assertivi e non detrattivi. Si può solo dire io voto pro e non io voto contro. Se siamo contro qualcosa o qualcuno, se siamo contro il sistema, contro i politici corrotti, contro la casta dei giornali, il voto non ci permette di esprimere il nostro modo di essere. Ma se siamo per una politica pulita, per una informazione libera, per uno stato dei cittadini, il voto ci permette di farlo. Possiamo votare perché l acqua sia pubblica. Oppure possiamo non votare, e continuare a lottare contro quelli che la vorranno privatizzare. Possiamo votare perché ci sia una politica di smaltimento intelligente dei rifiuti, oppure non votare e continuare a lottare contro quelli che vogliono costruire gli inceneritori. La persona cieca vota a favore del sistema. Lo schiavo ribelle non vota, esprime dissenso e tiene il sistema in vita per continuare a lottare. La persona libera vota per abbattere il sistema.
La vera rivoluzione ha luogo quando le persone smettono di percepire e di portare dentro di loro il marcio che sta fuori, e cominciano a portare fuori il buono che percepiscono stare dentro. La lotta vera non è contro il sistema, ma è per raggiungere la nostra libertà individuale. Solo una persona libera può liberare un sistema, uno schiavo ribelle può solo tenerlo in vita.
Le prossime elezioni sono un occasione unica per sferrare un colpo deciso, anche se non ancora mortale, al sistema che vogliamo cambiare. Comportiamoci da persone libere, e non da ribelli.
Clerambault (Registered) 19-03-2008 15:11

Se siete stanchi, prendetevi una vacanza.
Andrea Marcon (Registered) 19-03-2008 16:11

Forse la vacanza dovrebbe prendersela chi, come te, ci dice da decenni che votando X o Y tutto cambierà. I risultati sono sotto i nostri occhi... ma sicuramente tutto dipende dal fatto che non era ancora arrivata la Lista civica nazionale
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