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Zero Voto: la nostra libertà PDF Stampa E-mail

13 aprile 2008

Oggi l'Italia dell'inganno e degli ingannati va al voto. Non è un bello spettacolo vedere tanta, troppa gente che infila una scheda nell'urna e poi finisce immancabilmente col lamentarsi perchè da quell'urna salta fuori uno Schifani, un Caruso, un De Mita, un Ciarrapico, una Santanchè, un Calearo o un Veronesi. E potremmo continuare all'infinito, in una lista di nominati dall'alto che la nostra miserabile crocetta di sudditi non fa null'altro che ratificare, legittimando una politica rappresentativa solo di sè stessa.
La realtà, com'è logico aspettarsi dai parolai dei partiti, è stata bandita. Su 24 famiglie italiane, 4,5 hanno difficoltà a fra fronte a spese e balzelli sempre più esosi e odiosi. La vita è diventata una corsa a ostacoli fra aumenti, raggiri, tassi usurai, accise e arrotondamenti che hanno superato di gran lunga la soglia di sopportazione. Il petrolio aumenta o diminuisce, ma al distributore noi paghiamo sempre di più, complice uno Stato che ci divora di tasse. Gli stipendi gridano vendetta al cielo per quanto sono vergognosamente bassi. Ma invece di mettere mano alla madre di tutte le ingiustizie - un debito pubblico creato ad arte dal sistema bancario per succhiare il sangue a tutti noi tenendo sotto ricatto lo Stato - si fanno puerili promesse di migliorare il tenore di vita quando tutti sanno benissimo che per ogni ridicolo euro lasciato al nostro lavoro e al nostro sudore, almeno il decuplo viene sequestrato sotto forma di ticket, imposte indirette e servizi pubblici di quart'ordine.
Il Fondo Monetario Internazionale, questa centrale di travet ammazza-popoli, lancia l'allarme: mille miliardi di dollari a rischio sui mercati. Come dire: care banche nazionali, prendete per le palle gli Stati e costringeteli a salvare il mercato mondiale. Cioè a salvare i soldi e le poltrone degli speculatori, ossia le banche stesse. Un altro organismo batterico dei poteri forti, l'Ocse, dal canto suo punta il dito contro il nostro Paese, reo di essere il fanalino di coda per crescita economica in Europa. Gli ultimi saranno i primi, diceva duemila anni fa un signore che del dogma della crescita se ne infischiava. Sì, è ora di dirlo: se cresciamo meno, è solo un bene. Perchè il bene, e ancora di più il bene comune, non è una merce.
Non è una mozzarella o una bottiglia di coca cola o un domopak da spezzettare in una filiera folle di operazioni pur di aumentare la "produttività", cioè il lavoro, il trasporto e i margini di profitto di un meccanismo infernale chiamato industria. E non è neppure indurre a orari di lavoro massacranti, ricoprire il poco terreno libero di colate di cemento pur di far prosperare i palazzinari, o distruggere l'esistenza dei giovani con la "flessibilità" o l'assoggettarsi al potentato politico di turno. Non è uno Sviluppo che viene recitato come un mantra e di cui non sappiamo più lo scopo e il significato. Il bene di ciascuno di noi non lo decidiamo più noi: lo decidono gli indici di crescita. Ecco perchè, se non "cresciamo", è solo un bene.
E invece gli insetti ronzanti sui media di regime campano su campagne elettorali traboccanti di "riforme". Senza mai far cenno ai veri beni: la dignità, la felicità, l'aria pulita, la tranquillità, l'informazione, la libertà di disporre di sè stessi e del proprio tempo senza lavaggi del cervello e diktat consumistici.
Cosa sono queste riforme? Sono formule per decisioni che tolgono ai poveri per dare ai ricchi. Tutte, senza eccezione. Il riformismo è un crimine. Dicono riforme, intendono tagli sociali, più lavoro, meno garanzie, mano libera allo strozzinaggio del credito e agli affari della grande industria, opere faraoniche che ingrassano solo gli appaltatori e saccheggiano le casse pubbliche, giro di vite nei divieti e nei controlli sulla povera gente e su chi vive del proprio. Quando li sentite parlare di riforme, dovreste cominciare una buona volta a mettere mano alla pistola.
La nostra pistola è non votare. E' ignorarli. E' creare un circuito parallelo e avversario. E' fare controinformazione. E' denunciare che l'ambasciatore americano Ronald Spogli a pochi giorni dalle elezioni dà le direttive dicendo che gli Usa manterranno rapporti ottimi sia con Berlusconi che con Veltroni, perchè "è bene che fra i programmi ci sia un terreno comune" (cioè siano uguali) e perchè ciò è di buon auspicio per quelle "larghe intese" che i Grandi Truffatori - banche, Confindustria, grandi giornali e, of course, l'America - vedono come la miglior soluzione. La soluzione finale per tutti noi, prigionieri del lager "democratico".
La nostra arma è diffondere il virus. Questa non è democrazia. Questa è una dittatura di mafie legate fra loro con un patto di sangue. E il sangue glielo forniamo noi. Il non voto è il primo passo per farlo nuovamente circolare nelle nostre vene.
Zero Voto. Zero Voto. Zero Voto.

Alessio Mannino

Commenti
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lukky77@gmail.com
Shankara (Registered) 14-04-2008 02:48

Intervento talmente sacrosanto che non occorrerebbe nemmeno scrivere tanto questi concetti dovrebbero essere limpidi nella mente delle persone. Invece....... affluenza massiccia, con un lievissimo calo rispetto all'ultima da record. Una giornata terribile. Il gregge che legittima le oligarchie criminali dopo il vergognoso spettacolo che hanno offerto di loro stesse negli ultimi mesi: gli attacchi penosi a Grillo, in quanto simbolo della lotta al sistema, la costituzione di 2 partiti dal nulla e senza una minima consultazione con i loro tesserati, i casi Forleo e De Magistris, la stampa sempre più laida, subdola e menzognera..........
Ma chiedo cosa dovrebbero fare di più per sputtanarsi agli occhi del gregge; forse uccidere un infante in pubblico. Ma se lo facesse Silvio, farebbe credere ai suoi discepoli che si trattava della reincarnazione di Stalin......
marco.milioni (Registered) 14-04-2008 12:37

Bell'articolo... Evidentemente il gregge ha piacere nel farsi macellare...
syn (Registered) 14-04-2008 14:50

evidente minore afflusso alle urne...
syn (Registered) 14-04-2008 19:25

Ha ragione Vattimo quando dice che la preferenza per il taluno (Veltroni o Di Pietro) è solo di natura estetica. Il succo non cambierà mai...
Shardana (Registered) 14-04-2008 22:55

Bisogna essere obiettivi, il calo non è molto significativo, circa il 3% (che comunque sono quasi un milione e mezzo di italiani). Mi aspettavo di più, attendiamo i dati sulle bianche o nulle, che comunque sono un segnale positivo.
max (Registered) 16-04-2008 20:38

stupenda la scelta del video, alessio...più eloquente di mille parole...
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