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Il trionfo del pensiero unico PDF Stampa E-mail

17 aprile 2008

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La logica delirante del presunto “menopeggio” ha fallito miseramente. Ha vinto il peggio in versione extralusso (su quello versione “cinemascope”). Tanto meglio..
Il parlamento, oggi, è il tempio supremo del pensiero unico. Quello del “progresso” e della deificazione del Pil valore assoluto.
I finti oppositori, “regressisti” come li chiama Pansa, da destra e da sinistra, cacciati a pedate. Il coro è unanime: “finalmente un vero bipolarismo all’americana”, "finalmente procederemo alle riforme e alla “modernizzazione del paese”... Più che bipolarismo inizia l’era del “monopolarismo” del sì.
Sì alle cattedrali nel deserto e ai ponti sullo stretto.
Sì agli inceneritori e ai rigassificatori.
Sì al nucleare.
Sì al liberismo “mignon” in versione feudalprotezionista.
Sì alle oligarchie bancarie e assicurative.
Sì alla perpetuazione del monopolio energetico.
Sì al debito pubblico siliconato.
Sì agli ossimori in versione energetica, al carbone pulito e all’uranio intelligente.
Sì all’informazione addomesticata, con qualche misera “oasi protetta” per inguaribili giornalisti in cattività.
Sì alle clientele falsamente bipolari, tendenti al marron.
Sì alla convivialità parlamentare.
Unico neo, insignificante, qualche inguaribile romantico in camicia verde che prenda troppo sul serio le “analisi politiche” di questi giorni e chieda “attenzione territoriale”. Poco male: una banchetta del Nord ai vertici, e qualche zingaro sulla brace per la base, et voilà...
Non ci sono più alibi né falsi freni per i fautori del pensiero unico. Liberi, avanti tutta, verso il baratro.
Il tempo è galantuomo e le risorse limitate, purtroppo o per fortuna...
Da qui può partire la vera contrapposizione dei prossimi anni. Che non potrà essere giocata sulla dicotomia padronato-salariati e non vedrà attori con falce e martello... Sarà, invece, quella tra i  “sacerdoti del sì senza se e senza ma" e “i rivoluzionari della decrescita”.
Qui “si parrà la nobilitate”. La nostra.

Mauro Maggiora

Commenti
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belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 17-04-2008 19:22

Articolo perfetto. Una pecca il classificare l'energia nucleare come cosa negativa in modo così sbrigativo. Lo stesso Massimo Fini ha espresso invece l'idea condivisibile che l'Europa necessiti di armi nucleari per cui penso che la questione del no al nucleare debba solo riguardare l'aspetto dello sfruttamento a fini energetici, ma forse si potrebbe discutere anche su questo o no?
marcocedolin (Registered) 17-04-2008 23:36

A prescindere da quello che possa essere il pensiero di Massimo Fini (che personalmente non ho mai sentito sponsorizzare il nucleare)ipotizzare un ritorno alle centrali atomiche ritengo sia fra le bestialità peggiori proposte dai 2 partiti di governo e mi stupirei se solo MZ prendesse in considerazione un'ipotesi del genere. La stessa cosa vale ovviamente per le bombe atomiche, ma credo che la precisazione sia superflua.

Approfondire un poco cosa significa "nucleare" credo sia sempre una pratica interessante:
http://marcocedolin.blogspot.com/2007/11/scorie-nucleari.html
vittoriodigiacinto@gmail.com
Di Giacinto (Registered) 18-04-2008 00:07

Riguardo al nucleare non mi esprimo ne a favore ne contro, do solo alcune notizie che ho appreso da una breve lettura su wikipedia l'uranio dopo 6.000.000 di anni diventa piombo, poi vi faccio un altro esempio, sto recuperando una vecchia casa di famiglia qui in abruzzo , l'ho nominata casa ecologica, mi servirà appena posso ritirarmici come fece David Thoureau, vengo ai fatti mia madre 70 enne stava bruciando della legna ed in mezzo c'era un pezzo di plastica, allora io gli ho detto ma nonno accendeva la plastica, lei mi ha risposto di no, gli ho detto tu fai come faceva nonno, poi discutendo con un amico si pensava di fare un impianto fotovoltaico alchè ho pensato ma mio nonno lo faceva, no, ed è sopravissuto lasciando un ambiente decente, mi chiedo ora che devo iniziare a far parte di MZ il movimento è zero uno o dieci
roberto.marrocchesi@tele2.it
marrocchesi (Registered) 18-04-2008 08:05

per l'esattezza M Fini ha detto che ci serve un'Europa forte e nucleare, intendendo gli armamenti onde poterci difendere da chicchessia, e di piccole patrie. rimango dell'idea che il nucleare e le sue bombe come sottoprodotto obbligato sarebbero meglio sotterrati per sempre, il problema è che lo facciano tutti: chi va a dirlo agli USA, Israele, India, Pakistan, Russia, Cina....Li ho messi in grado decrescente di minaccia alla pace, oggi.
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (IP:79.10.48.9) 18-04-2008 10:23

Nel momento stesso in cui una monarchia medievale, per prima, usò le armi da fuoco, la discussione sul dovere di rifiutarle divenne futile: era chiaro che tutti avrebbero dovuto dotarsene. Da Hiroshima in poi il rifiuto del nucleare è nobile astrattezza da anima bella. Da qui anche il buon diritto dell'Iran di farsi la bomba (Mao diceva che la bomba atomica era una tigre di carta e che alcuni milioni di cinesi sarebbero comunque sopravvissuti al conflitto nucleare e avrebbero marciato verso il sole dell'avvenire, eppure la Cina con la bomba ha solo dissuaso gli altri dall'aggredirla; Ahmadineggiad al confronto di Mao fa dichiarazioni all'acqua di rose). L'articolo di M.Maggiora mi sembra non colga la novità di questo governo Berlusconi che, dovendo attuare il federalismo fiscale, l'eliminazione dell'ICI e la diminuzione delle tasse ( le attese del suo elettorate sono troppo grandi perché possa disattenderle), scasserà tutto il sistema, creando finalmente quella destabilizzazione di cui abbiamo bisogno come dell'aria per respirare.
Leo (Registered) 18-04-2008 10:25

Per avere un'Europa forte non servono le bombe atomiche, tanto tutti le hanno ma nessuno ha il coraggio di usarle, figuriamoci sull'Europa. Per avere un'Europa forte innanzitutto bisogna uscire dalla Nato e isolare politicamente ed economicamente gli USA, poi si può pensare al resto. Visto che questo passo è ben lontano dall'avverarsi, almeno stando ai politici che governano o stanno all'opposizione in europa (tutti o - filoamericani), che senso ha armarsi in anticipo? Solo a foraggiare una nuova industria del nucleare con spreco di denaro pubblico.
max (Registered) 18-04-2008 18:03

L'energia nucleare è la negazione di ogni senso del limite: è una delle cose più assurde che il secolo passato abbia prodotto, lo dico in sè, a prescindere dal suo uso.
Esso è l'affermazione dell'artificio, del disumano, del dominio della tecnoscienza.
Come principio dobbiamo essere contrari all'energia nucleare a prescindere dal suo uso, punto e basta.
Oltretutto, non credo che si possa sviluppare un armamento nucleare senza un suo utilizzo pacifico.
Ad ogni modo non mi importa quello che dice Fini: su questo punto la contraddizione del suo pensiero è lampante, al nucleare si deve dire NO senza se e senza ma.
Magmau64 (Registered) 18-04-2008 19:57

Fosco,
Le iniezioni di silicone del debito pubblico serviranno per alimentare clientele varie e finti federalismi:
L'ICI sarà abolita con la grancassa delle tv di sua proprietà e delle tv sotto il suo controllo.
Passeranno, però, sotto silenzio gli aumenti delle addizionali IRPEF e degli altri balzelli che i comuni spareranno per compensare "i conigli del cilindro ammaccato di Berlusconi".
La festa è già finita e loro lo sanno bene.
Per questo si stanno già cagando addosso...
fosco2007@alice.it
lucianofuschini (Registered) 18-04-2008 22:47

Magmau,
credo che tu abbia ragione quando dici che si stanno già cagando addosso: succede perché sanno che o realizzano quanto hanno promesso (e allora si va verso la bancarotta dello Stato)o perderanno rapidamente il consenso, lasciando un Paese disorientato e allo sbando. In ogni caso si aprono prospettive interessanti, con questo governo l'immobilismo è finito.
arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 19-04-2008 13:21

@ marcocedolin,
Sì, anch'io ho sentito Massimo Fini esprimersi a favore della armi nucleari, l'ha fatto durante la rpesentazione della rivista di geopolitica Eurasia, ho scaricato il filamto dal sito www.cpeurasia.org credo sia ancora disponibile.

Interessante l'osservazione di Fosco sulla destabilizzazione di cui abbiamo bisogno e putroppo è così.
Vorrei un popolo che chiede cambiamenti radicali quando ha la pancia ancora piena, e invece prima di muoversi tutti aspettano di aver fame.
max (Registered) 19-04-2008 13:30

MZ non è Massimo Fini. E' un movimento che si ispira alle sue idee, come a quelle di altri. Lo ha ripetuto più volte anche lui stesso.
In questo caso quindi l'opinione di Fini non mi interessa: MZ deve essere contro il nucleare.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 19-04-2008 13:59

Mi auguro che chi si è detto favorevole al nucleare (qualunque sia lo scopo), sia consapevole del fatto che di fatto è contro la decrescita, dal momento che il nucleare rappresenta perfettamente il progresso (la crescita) di molti campi.

Un Europa di piccole patrie diverse e indipendenti, unita nella sua migliore forma storica, l'impero, che prende la strada della decrescita, è un paese che non può essere attaccato militarmente. Da oriente non avrebbero motivo, perchè noi in questa forma e con questo modello (indipendenti anche dagli USA) non avremo più motivo di attaccare loro. Ci sarebbe rispetto reciproco.
Da occidente non potrebbero attaccarci perchè non avrebbero alcun valido motivo per farlo, dal momento che la nostra uscita dalle sovrastrutture internazionali finanziare, istituzionali e militari potranno essere certamente viste come un affronto, ma non potranno essere combattute militarmente: gli USA non possono dichiarare guerra all'Europa, perchè loro e il loro potere, senza il nostro popolo, sono zero.
roberto.marrocchesi@tele2.it
marrocchesi (Registered) 19-04-2008 18:52

d'accordo con Max.Il fatto è che oggi USA, Israele, forse Inghilterra e all'occorrenza, Cina ecc. fanno come il lupo nella favola di Fedro con l'agnello, e per gli agnelli onde contar qualcosa ci vuole tipo le zanne o artigli atomici, forse questo intendeva Fini..vedi Ahmadinejihad che fa la voce grossa senza averli, gli artigli. Ma noi europei siam troppo vecchi e stanchi di guerre imperiali, troppo civilizzati e consumati da noi stessi. Non ci serve altro che una radicale decrescita, perchè non abbiamo nulla da perdere, abbiamo già comprato, consumato e inquinato tutto, non ci serve nè altra energia nè la bomba atomica. Meglio un orticello ciascuno, pulito, biologico e locale, onde non trovarci a mangiar banconote come toccherà anche ai potenti nuclearizzati.
arcadianet.blogspot.com
simone.org (Registered) 19-04-2008 20:14

ottima l'analisi continentale di Fabio Sbrocchio, sottoscrivo.

Qualora non fosse chiaro il mio precedente intervento ci tengo a sottolineare che io sono contrarissimo al nucleare sia in campo civile che militare.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 19-04-2008 20:19

MZ deve essere contro il nucleare? Se permetti io seguo le idee di Fini e non le tue o di chi che sia. Non perchè sia un dogmatico ma perchè ho scelto MZ per Fini e le sue coraggiose idee controcorrente non per un terzo mondismo noglobal e ambientalista.
marcocedolin (Registered) 19-04-2008 22:31

Essere contrari all'appiattimento di ogni specificità imposto dalla globalizzazione e favorevoli alla difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini non rientra forse fra le prerogative di MZ?
Leggendo sia il "quel che siamo" qui sul sito firmato da A. Mannino, sia il manifesto di MZ mi era sembrato di capire che fosse così.
syn (Registered) 20-04-2008 09:10

Io segue le mie idee, non quelle altrui.

Detto questo, volevo sapere se MZ sarà al Vaffanculo Day 2, non c'è nessun post a riguardo
max (Registered) 20-04-2008 10:45

Terzomondista chi è contro il nucleare? ma cosa c'entra?

Per essere contro una forma di energia che crea scorie che rimangono radiattive per migliaia e forse milioni di anni, con rischi inimmaginabili per l'ambiente in cui pure io vivo, sarei terzomondista, buonista e magari politicamente corretto, pure?

Essere contro un baraccone finanziato da enormi capitali a fondo perduto dall'industria militare della guerra fredda, la punta di diamante dello sviluppismo più miope, considerato economico solo perchè per i primi anni i costi sono bassi ma senza considerare l'enorme eredità del controllo delle scorie per tempi che noi neppure riusciamo a concepire (ma vallo a spiegare all'industrialotto...cosa vuoi che gliene freghi a lui, tanto lui non ci sarà più e saranno cazzi di chi verrà poi....), secondo la sana logica secondo cui il progresso tecnologico di domani risolverà tutti i problemi di oggi (per cui mai preoccuparsi), strombazzato in base a questa mentalità idiota dai vari confindustriali e Montezemoli di tutto il mondo sarebbe appoggiare il pensiero unico?

Mi pare poi di potere dire che per evitare la sudditanza culturale ed economica verso gli usa non c'entri la bomba atomica: i paesi arabi in generale, a parte solo il pakistan credo, non hanno la bomba atomica ma difendono la loro cultura molto meglio dei vari leccaculo europei che ce l'hanno (vedi francesi, inglesi, spagnoli ecc) ma che poi oltre a fare un po' di bu! a parole (soprattutto i galletti di francia), si sottomettono volentieri alle varie logiche e convenienze commerciali e mediatiche di oltreoceano.
Per difendersi da eventuali (quanto improbabili) attacchi esterni verso l'europa basta una buona difesa militare convenzionale, il nucleare non c'entra nulla.

Massimiliano Viviani
sillarion@libero.it
Marco (Registered) 20-04-2008 14:00

Il nucleare è la quintessenza della "ubris" scientista e del delirio di onnipotenza moderno.
Nel principio DISumano di cui si fa portatore, risiede lo sprezzo di ogni limite e di ogni "naturale sacralità".
L'ideologia nuclearista, ben lontana dallo spirito antimoderno, propugna una visione della Natura intesa come mera materia inerte, da sfruttare e sezionare scientificamente... da dissacrare in nome del più bieco utilitarismo.
Sinceramente, non me ne frega niente se Massimo Fini è a favore del nucleare: con questa sua posizione dimostra, a mio parere, di contraddire sè stesso e la radicalità del suo pensiero antimoderno.
MZ dovrebbe apertamente schierarsi contro il nucleare. PER PRINCIPIO, come ha sempre fatto con ogni cosa.
Marco (Registered) 30-11-1999 00:00

.
Marco (Registered) 20-04-2008 14:17

x schizoidman: sostenere la corsa al nucleare non si può certo definire un'idea coraggiosa, nè controcorrente.
Sei in buona compagnia di Berlusconi, Casini, Veltroni e di tutti i loro amici sviluppisti.
Detto questo, rispetto la tua opinione. Considero MZ un importante laboratorio di idee.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 20-04-2008 14:18

Mi dispiace dirlo, ma di politica internazionale non capite nulla, l'Europa non avrà mai un futuro finchè non avrà una politica internazionale unitaria, finchè non avrà un suo esercito e pure il nucleare. Mi riferisco ad armi nucleari soprattutto. Poi queste fisime della salute son patetiche, chiedete a Fini che ne pensa del salutismo e delle balle varie ad esso connesse. Piantiamola di fare gli hippy. Tutto il discorso delle piccole patrie e della decrescita non regge se tolto dai cardini generali del pensiero finiano. Poi non mi sembra che le parole di Mannino siano la Bibbia (con tutto il rispetto e la stima per Alessio), visto che non mi pare che Mannino sia Movimento Zero, ma forse nelle vostre elaborazioni teoriche spacciate per pragmatismo, Mannino ha sostituito Fini. Visto che anche l'antimodernità è stata bella che dimenticata da tutti voi... Scusate lo slancio critico ma son stufo di sentire le idee di Fini messe nel ripostiglio per far spazio a cose inaudite e buoniste. Io sto con Massimo, se no non sarei qua.
syn (Registered) 20-04-2008 16:36

Fisime della salute? Guardati gli studi fatti a riguardo.

Il discorso decrescita non funziona? Se lo intelai come vuoi tu è ovvio che non funziona. MaurizionPallante ad esempio lo pondera bene, per te sembra ancora "mitico".

Per il resto ognuno la pensa come vuole qui, nulla è dogmatico, tranne forse qualche linea guida che serve per delineare l'area di riflessione attorno al quale ruota MZ.
AlMan (Registered) 20-04-2008 17:50

Giusto perchè sono stato chiamato in causa: nessuno è la Bibbia, qui. Nemmeno Fini (che rimane imprescindibile come base comune di partenza). Movimento Zero siamo tutti noi che lo facciamo vivere (chi con più, chi con meno impegno).
Rispondo a chi chiedeva lumi sul V-Day: a breve, spero già domani, arriveranno.
Quanto al merito della questione sollevata nei commenti - il nucleare - dato il grande interesse che suscita, lo approfondiremo dando spazio al confronto fra idee diverse.
etcasadei@yahoo.it
Ettore (Registered) 20-04-2008 20:56

personalmente e ideologicamente sono contro il nucleare come dice max, senza se e senza ma, lo considero uno dei peggiori risultati della tecnica del nostro mondo moderno, sia a livello bellico che energetico. lo stesso Fini, nell'Elogio della guerra, incolpa la bomba atomica di avere obbligato le generazioni del secondo dopo guerra ad essere pacifiste, perché come si fa a fare la guerra dove c'è la certezza di essere completamente distrutti senza potersi difendere?
però in un mondo in cui tutti sono armati con bombe nucleari è utopico volere un'Europa completamente disarmata (non ricordo chi su questo sito disse che Fini, a una conferenza, provocato sulle sue affermazioni sul nucleare bellico disse "ma io intendo giusto due o tre bombette non di più").
il dibattito non è facilmente liquidabile comunque, e sono convinto che lo stesso Fini non ha la ricetta. come dice alessio bisogna approfondirlo.
antoniogentilucci@gmail.com
antonio.gentilucci (Registered) 21-04-2008 10:46

Pensate veramente che la Cina sia più rispettata per via del nucleare? La Cina è rispettata e fa la voce grossa per via del suo mercato reale e potenziale. Se 350 milioni di ricchi europei uscissero dal mercato globale, nessuno ci invaderebbe... Ma ci sarebbero mille pressioni di carattere più mediatico e parapolitico, tipo per spingere cittadini e consumatori a ribellarsi, a lottare per avere di nuovo la "libertà" (di consumare e consumarsi)... E' su questo piano, che non è militare, e neanche economico, ma culturale, che ci troviamo a combattere la battaglia. Il problema non è convincere i governi alla decrescita, ma i consumatori, i cittadini, quell'80% che continua a votare.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 21-04-2008 13:39

Riguardo la decrescita. Dico che come idea non funziona se viene tolta dall'insieme del discorso di Fini. La base del discorso di Fini è l'antimodernità, in questa cornice funziona, se no è solo una nuova declinazione del già sentito naturalismo degli hippy...il discorso regge perchè Fini è riuscito a rendere organiche una serie di istanze provenienti da pensatori di varia estrazione e sue personali. Non si può fare vessillo della decrescita e della democrazia diretta togliendole dal
contesto del ragionamento in cui Fini le
inserisce.
Ad esempio Fini dice che la battaglia del futuro non è tra destra e sinistra ma tra modernità e antimodernità, nell'articolo qua in questione si legge una versione edulcorata alquanto: "i rivoluzionari della decrescita". La decrescita è una conseguenza dell'abbandono del liberismo, non un fine "rivoluzionario.
Andrea Marcon (Registered) 21-04-2008 14:40

Non voglio ergermi ad interprete del pensiero di Fini, ma credo che ancora una volta si confondano le sue posizioni di fondo con quelle relative alla realtà contingente, che non sempre coincidono.
Nel modello sociale/economico/politico del pensiero finiano non può esistere spazio per il nucleare, per i motivi ben esposti da Max.
Il suo discorso per un Europa nucleare (oltre che autarchica e armata) è invece legato alla necessità di realizzare in una prospettiva a breve termine (se esistesse la relativa volontà politica) un Europa indipendente.
Personalmente sono radicalmente contrario all'utilizzo dell'energia nucleare.
max (Registered) 21-04-2008 18:24

La decrescita è un modello di pensiero, e come tale mai può diventare una forma per la realtà.
Nè il modello di Fini/De benoist nè quello di Latouche nè quello di Pallante potranno mai essere realizzati in sè. Basta guardare indietro a cosa è successo per l'Urss verso il pensiero marxista e il fascismo verso il pensiero reazionario puro.
Servono solo da riferimenti per una realtà che sarà un inevitabile compromesso tra liberaldemocrazia e base di autoproduzione.
Sinceramente non riesco a vedere più prospettive nel pensiero reazionario puro di Fini (La Ragione aveva torto?) di quante ne vedo in quello rivoluzionario/utopico puro di Latouche.
Se poi Fini fa previsioni di realpolitik su un'europa armata, be' per forza ha più prospettive di realizzarsi del pensiero utopico di Latouche che si ferma alla formulazione di un ideale...
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 22-04-2008 14:38

Andrea Marcon, ha colto perfettamente nel segno. Armare l'Europa anche con armi nucleari non sarebbe un fine, ma un ipotetico mezzo per realizzare un Europa autarchica e armata che possa così staccarsi dal giogo USA e aprire un varco verso una nuova idea di economia, società, ecc.. in un mondo a senso unico come è il nostro. Certo che il fine di tutte le nostre speranze in un futuro migliore non si riduce a due bombette atomiche europee...
Bisogna però aver ben presente che esistono obbiettivi a lungo e a breve termine per quanto tutti i nostri bei discorsi siano assolutamente ipotetici. Il primo passo è senza dubbio una politica estera europea comune e la costruzione di un Europa che sia dei Popoli e non delle banche e delle lobby. Solo allora si potrà parlare di armarsi e di autarchia (e relativa decrescita), cioè di abbandonare il giogo USA e il mercato globale. E solo dopo queta fase sarà possibile ragionare all'interno di questa nuova Europa di piccole patrie e localismo.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 23-04-2008 19:35

"E solo dopo queta fase sarà possibile ragionare all'interno di questa nuova Europa di piccole patrie e localismo."

Solo dopo? Fortunatamente in molte zone europee (località generalmente montane e di campagna) la drecrescita non ha motivo di essere, perchè determinate manie moderne ancora non hanno preso piede. Partire da queste comunità come esempio per le altre è qualcosa che si può benissimamente fare senza il nucleare.
L'Europa non ha bisogno nè della politica estera comune, nè del nucleare per essere autonoma. Prima di tutto c'è bisogno di un comune sentire tra gli europei e questo va ricercato nella storia. Senza un comune sentire alla base del popolo, qualunque altro discorso è inutile, come quello della politica estera: sarebbe la politica estera comune dei capi (che ora come ora non credo ci rappresentino, no?), non del popolo. Dunque non ha senso.
Noi non dobbiamo puntare ad un'Europa unita nelle istituzioni (come sta avvenendo ora), bensì dobbiamo puntare alla disgregazione massima: dobbiamo spaccare l'Europa nei mille pezzi che effettivamente nella realtà la caratterizzano. Solo con la disgregazione e con ognuno la sua piccola politica interna, potremo sperare di uscire da istituzioni internazionali che ci vogliono dentro solo dal momento che siamo un unico paese da un punto di vista burocratico. Chi se ne fregherebbe della Baviera, del Tirolo, della Lucania, ecc. nell'ONU? Nessuno.
Ogni nazione dall'interno deve puntare a spaccarsi in zone che prima dell'unione nazionale sono sempre state stati indipendenti a se e che devono andarsi ad unire culturalmente nella più grande Patria Europa. Ma non ci deve essere unità in politica estera, per il semplice motivo che una politica estera di tali proporzione non deve esserci. E non ci sarà dal momento che i mille staterelli europei faranno ognuno i cazzi propri nel limite delle sue risorse, che non permetteranno di preoccuparsi di certe argomentazioni, che nemmeno dovranno interessare. Non bisogna guardare ad una futura unità europea per prendere in maniera compatta determinate decisioni, bensì bisogna guardare ad un futuro nel passato, dove determinate decisioni non avevano a priori motivo d'essere. Non so se mi spiego.

Dal canto mio non mi sento Hippy, nè buonista, nè pacifista, nè salutista.
Uun Europa del genere non avrebbe bisogno di alcun armamento. Chi è così stupido da attaccare direttamente con le armi l'Europa? Con quale motivazione? Le motivazione-balle vanno bene per prendere per il culo i popoli occidentali quando si tratta di attaccare il medio-oriente. Che balla si inventerebbero in questo caso per far credere a noi Europei di subire un giusto attacco? E' ridicolo. Il popolo europeo non è relegato in un angolino del suo territorio circondata da uno stato che ci vuole annichilire: noi siamo nel nostro territorio e l'unica cosa da cui dobbiamo liberarci sono le nostre partecipazioni ad organismi internazionali che non ci appartengono dal momento in cui attuiamo tutt'altro modello. A questo punto cosa farebbero gli USA? Ci verrebbero ad attaccare dicendoci che ci insegnano la democrazia? Già la conosciamo questa balla, dal 1945. Non funziona. Perchè mai dovremmo armarci col nucleare? A che pro? Le nostre nuove decisioni romperebbero le uova nel paniere a tanti, ma solo in maniera indiretta. Nessuno attacca un piccolo popolo perchè questo decide di cambiare vita; ugualmente sarà per tanti piccoli popoli e a maggior ragione se questi, insieme, si chiamano Europa.
Armarci di nucleare e sostenere la decrescita è un ipocrisia. Ed è la decrescita (a tutti i livelli) ad essere il collante tra Fini, De Benoist, Latouche, ecc.. non il contrario, dove Fini avrebbe un ruolo privilegiato.
L'Europa non avrà un futuro senza una politica estera unitaria con incluso l'armamento nucleare? Ipotizzando questa possibilità l'unico futuro che vedo è il collasso mondiale annunciato da tempo, con la differenza che arriverà molto prima..
Forse non hai idea dell'impulso che la corsa all'armamento nucleare può dare alla crescita economica e industriale. Pensa già solamente ai benefici che ne trarrebbero le megabanche e all'ulteriore impoverimento della gente.. e per andare dove? Verso una guerra nucleare mondiale? Il nucleare non lo gestisce il popolo, ma la cima e in cima ci sono sempre servi massonici. Un Europa unita nella politica estera significa necessariamente unita nella burocrazia (che è il percorso che si sta attuando ora) e ciò che è gestito dalla buocrazia prevede nei ruoli rilevanti marionette massoniche. A che serve una politica estera comune quando a governarla c'è una marionetta delle logge massoniche (cosa inevitabile se alla base non c'è un cambiamento radicale di concezione del modello di vita che renda innocua l'azione massonica internazionale)?

La decrescita non è la conseguenza dell'abbandono del liberismo: è la necessità di tornare ad uno stile di vita più sobrio nell'ambito di piccole comunità (..patrie o che dir si voglia) identitarie ed autonome. La decrescita già aldilà di Fini nasce come processo non solo economico e ambientale, ma sociale e politico e non è assolutamente una variante hippy. Liquidarla così è enormemente sbrigativo. Fini è pensatore tanto quanto Latouche e se da una parte Fini ha dato vita a MZ, dall'altra Latouche ha dato vita e linfa vitale al MAUSS. La differenza è che Latouche un modello lo sta provando a costruire quotidianamente con le sue ricerche in collaborazione con altri, Fini no.

Salutismo è non fumare per evitare un cancro ai polmoni (e ci scordiamo della merda nell'aria dell'industria e delle auto) anche se ci piace; è non maggiare una mozzarella per evitare di far aumentare il colesterolo, anche se ci piace; è farsi le chemio per viere qualche anno in più, anche se una chiavica. Salutismo è vivere di più, ma non come piace a noi. La decrescita vuole darci invece la possibilità di vivere liberi dalle imposizioni delle idee illuministiche, che deliberatamente hanno deciso di distruggere il NOSTRO bosco/lago/fiume/monte/terreno/mare/ecc.. Salutismo? Ambientalismo Hippy? Io direi voglia di godersi ciò che madre natura ci ha dato, senza che uno straniero assetato di denaro venga a distruggerlo col nostro consenso e senza che noi stessi lo distruggiamo senza che nemmeno ce ne accorgiamo, perchè accecati dal nostro metterci a pari con la corsa degli altri, come la corsa all'armamento nucleare, che altri hanno attuato e che noi dovremmo attuare per difenderci da loro, perchè solo mettendoci a pari con loro possiamo difenderci. Questa è modernità al mio paese, è crescita, è tutto ciò che la decrescita di Latouche si preoccupa di scongiurare.
belew@hotmail.it
schizoidman (Registered) 24-04-2008 19:28

E' strano sentire proprio da te argomentazioni simili... non rispondo nel merito del "pistolotto" antinucleare, per altro molto ben scritto e non privo di ragionevolezza, perchè se no ne uscirebbe un romanzo. Mi limito a ribadire la mia tesi della decrescita intesa come una necessaria conseguenza dell'abbandono del liberismo economico, e non come un traguardo in senso assoluto. Riguardo al nucleare ti rispondo scherzosamente come Fini, mica dico una corsa agli armamaneti, dico "solo un paio di bombette".
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 25-04-2008 06:04

Alberto, come te stimo molto, forse troppo, Fini, fino a considerarlo personalmente quasi un guru: non mi smebra poco. Questo non vuol dire che sono daccordo con lui su tutto a priori.

Non capisco perchè trovi strano che io tratti certe argomentazioni.
Se è vero che questo tempo non mi appartiene, è vero che tutt'altro è il tempo in cui mi troverei a mio agio: un tempo in cui il pianeta era ancora sano e in cui ben altro era il modello di vita, più sobrio e per nulla toccato da argomentazioni prettamente moderne quali il nucleare.
Sono un isolano e ho la fortuna di poter vivere in parte come piace a me, ovvero a stretto contatto con la natura e facendone parte, perchè in quanto animale ne faccio parte e dal momento che questo è il mio habitat, pretendo che non sia danneggiato. Ti sembra strano questo? Io lo trovo semplicemente di una naturalezza disarmante.

Considerando ciò, dovrebbe essere chiaro che per quel che mi riguarda la decrescita è una prerogativa assoluta, non una conseguenza.
Attenzione però: la decrescita che intendo io è una decrescita a tutti i livelli, dunque tanto economica, quanto geopolitica. Devono decrescere produzione e consumi, tanto quanto i confini delle comunità, fino a ritornare ai confini naturali di un tempo non troppo lontano, dove le vere patrie non si rispecchiavano negli attuali confini nazionali.
Di conseguenza dovranno decrescere i mezzi istituzionali (come la tecnocrazia) che governano le comunità, fino a tornare a forme di collegamento diretto tra persone di una stessa comunità, rendendo le decisioni più partecipate, personificate e trasparenti.

Puoi capire dunque che intendo la decrescita nel suo senso più ampio, a cui anche Latouche fa (direttamente o indirettamente) riferimento nei suoi scritti.

Il mio obiettivo non è fare la guerra a qualcuno. Il mio obiettivo è poter zappare la mia terra in santa pace, all'interno della mia comunità che voglio il più serena possibile, senza avere il pensiero che qualcuno dall'esterno possa minacciare questa pace.
Per fare ciò non mi serve bombardare gli USA, mi serve uscire dal modello occidentale.
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