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Stimolo dell'emotività, non informazione PDF Stampa E-mail

10 Aprile 2022

 Da Appelloalpopolo del 7-4-2022 (N.d.d.)

Leggendo tra i post dei miei contatti mi pare ci sia poca chiarezza su cosa sia la propaganda bellica, ovvero si tenda a pensare che è propaganda quando vengono riportate notizie false mentre è “giornalismo”, o “corretta informazione” o comunque lo vogliate chiamare, quando vengono riportati fatti “veri”. Questo è assolutamente sbagliato. A distinguere la propaganda dalla normale informazione è il fine, non il mezzo. “Propaganda” è la comunicazione che vuole suscitare determinate emozioni in chi la riceve, in particolare la propaganda bellica vuole suscitare ira, bellicosità, furore e sdegno, ovviamente rivolti verso il “nemico”. È un’esigenza comune ai belligeranti di tutte le guerre, perché guerra vuol dire ragazzotti di vent’anni che devono cercare di ammazzare i loro coetanei dell’altra parte, senza esitazioni, dubbi o pietà, ed è difficile farlo se non vieni convinto che dall’altra parte non ci sono esseri umani ma orchi malvagi che vogliono solo uccidere, distruggere e stuprare.

Stabilito che a distinguere la propaganda è il fine, il mezzo possono essere fatti inventati di sana pianta, fatti veri ma gonfiati ad arte o anche fatti totalmente veri. Dopotutto in qualsiasi guerra di atrocità commesse da ambo le parti da poter utilizzare a scopo propagandistico se ne trovano a piacere. Trovo quindi poco utili queste infinite analisi volte a cercare di dimostrare se ogni singolo articolo che ci viene proposto contenga notizie vere o false. Sappiamo che la Verità è la prima vittima di qualsiasi guerra, sul campo ci sono solo i due belligeranti ed anche i reporter di guerra, ammesso che ancora davvero esista questa figura professionale, vengono tipicamente accompagnati dai soldati di una delle due fazioni, e quindi vedono quello che si vuole che vedano. Io per capire che quella che ci stanno somministrando in Italia è pura propaganda non ho bisogno di conoscere i fatti, cosa che è pregiudicata a tutti noi, presi in mezzo dalle opposte propagande, mi basta vedere i toni usati, il tipo di narrazione, la coloritura emotiva degli articoli.

La comunicazione che ci viene proposta è chiaramente costruita in modo da suscitare non riflessioni ma emotività, in particolare sdegno e furore, verso una delle due parti, ed è quindi a tutti gli effetti propaganda. Ora, la vera domanda è questa. Abbiamo detto che la propaganda è un’esigenza indispensabile per un paese belligerante, ma l’Italia non lo è, quindi perché ci viene somministrata? L’unica risposta cui riesco a pensare non mi piace…

Luca Manzoni

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