Unabomber |
25 Maggio 2023 Da Rassegna di Arianna del 22-5-2023 (N.d.d.) “8 Autori su Theodore Kaczynski” di Andrea Larsen- Primo saggio critico sul pensiero dell’uomo passato alla storia come Unabomber- War-Wave Editore, maggio 2023 Pagine 218 https://andrealarsen.it/libri/8-autori-su-kaczynski/ Questo è il primo libro dedicato interamente a Theodore John Kaczynski, meglio noto come Unabomber, il genio matematico ricercato per 18 anni in tutti gli Stati Uniti, arrestato nel 1995 in una capanna del Montana e successivamente condannato all’ergastolo per aver causato la morte di tre persone con le sue bombe inviate per posta. Il suo libro principale, detto Manifesto di Unabomber, è stato pubblicato in versione integrale in lingua italiana dalla Casa Editrice War-Wave nel 2021. Otto Autori diversi e di diversa formazione, otto pareri scritti in modo indipendente, ma che hanno in comune qualcosa: Unabomber ci ha azzeccato in pieno. Trent’anni dopo l’uscita del suo libro principale i fatti gli stanno dando pienamente ragione. I temi cari a chi era stato uno stimato Professore di Berkeley sono la priorità della Natura, la follia della società industriale-tecnologica, la degenerazione psichica e sociale dell’Occidente, l’immancabile fine di questa civiltà. I “benpensanti” lo hanno considerato un pazzo, lui, genio della matematica e della razionalità. Avrebbero dovuto preoccuparsi, perché aveva usato una metodologia di pensiero completamente accettata dalla cultura corrente. Infatti Kaczynski non è un “profeta”, un “veggente”, un astrologo, uno che vede il futuro “in trance”: si tratta di proiezioni in avanti di un matematico di grande valore. I “benpensanti cartesiani”, i fedeli seguaci del sistema, dovevano preoccuparsi e agire di conseguenza, invece hanno preferito considerarlo un “pazzo”. Era un esperto dei sistemi complessi, che diventano sempre ingovernabili oltre un certo orizzonte temporale. Ma nessuno lo ha ascoltato. Ha ammazzato tre persone per veder pubblicate le sue idee, è scampato per un pelo alla condanna a morte. Ciò non toglie che la civiltà industriale-tecnologica, come sistema complesso, è attualmente ingovernabile e destinata al collasso. La politica è del tutto ininfluente: l’ex-professore di Berkeley mette ripetutamente in guardia dalle “illusioni sinistroidi”, che sono sempre presenti più che mai in questa civiltà industriale-tecnologica che ha invaso tutto il mondo. Il libro è anche un avvertimento. Come uscirne? Una rivoluzione? Se andiamo alla radice di pensiero di questa civiltà, troviamo quattro miti (dall’articolo Perché la spinta alla crescita è così potente da aver invaso tutto il pianeta? (ariannaeditrice.it) di Gloria Germani):- Il mito del tempo lineare della storia e del Progresso; - Il mito della materia (un oggetto separato dal soggetto che lo studia) che è il fondamento del pensiero scientifico meccanicista con i suoi derivati: specializzazione, tecnologia, industria; - Il mito della scienza cartesiana-newtoniana dominante dall’Ottocento in poi; - Il mito dell’Ego, proclamato dal pensiero occidentale (Cogito. Ergo sum) come separato dal mondo ed esaltato anche tramite la pubblicità. In sostanza, questi miti sono nati dall’idea, gonfia di superbia, di essere separati e diversi dalla Natura, di cui invece facciamo parte integrante, come specie animale, come cellule di un Grande Organismo. Ma allora, quale tipo di rivoluzione è necessaria? Guido Dalla Casa |
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