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Il caso Saviano: lo Stato camorrista PDF Stampa E-mail

27 ottobre 2008

Quello che Saviano non dice. Perché non lo sa, o fa finta di non saperlo, o perché offenderebbe gli amici del bottone che gli stanno organizzando un girotondo planetario con Eugenio Scalfari, Dario Fo, Nelson Mandela, El Pais, Barak Obama, Veltroni, Agnoletto, Alemanno e la cittadinanza onoraria, manca solo la solidarietà della Cina (che stermina mille volte più dei delinquenti casalesi, martirizza i tibetani, opprime il proprio popolo con una spietata dittatura capital-marxista, ma è in buoni rapporti con tutti gli Stati e tutti i partiti occidentali… gli amici di Saviano…)   
Saviano ha scritto un ennesimo quanto inutile libro denuncia, nel quale si elencano misfatti criminali noti e diffusi. Un titolo indovinato, un’adeguata campagna di stampa, e poi la minaccia di morte ne hanno sancito il successo. Ma l’opera in sé vale poco, e la sua “cifra” non può e non deve essere riassunta nelle parole “denuncia” o “rivelazione” quanto  nelle più adeguate “omissione” e “censura”. Perché se Saviano avesse quel coraggio che non ha, perché il coraggio non te lo dà una minaccia di morte, ma la forza di scrivere verità assolute, forti, rivelatrici, ebbene Saviano scriverebbe dell’origine delle camorre e delle mafie e non dei resoconti giudiziari e delle analisi sociologiche fatte ormai decine di volte e decine di anni prima di lui. A Casal di Principe accade quello che in centinaia di piccoli paesi della Sicilia, Calabria e Campania avviene nella stessa feroce ed impunita gravità. Lo Stato complice, quello che ha creato le mafie e le camorre, con i decenni di collusioni, connivenze, speculazioni edilizie, ecodevastazioni, attraverso le facce di bronzo di destra e di sinistra mostra solidarietà a Saviano che, paradossalmente, corre rischi per quello che lo stesso Stato italiano ha creato e tenuto in vita. La mafia e la camorra non fanno parte del corredo genetico delle popolazioni del sud Italia, diversamente da quello che dei novelli Lombroso vorrebbero farci credere, né tantomeno appartiene alla gloriosa storia della Magna Grecia, dei ducati longobardi e bizantini del Sud, o del Regno di Napoli e delle due Sicilie. Le mafie e le camorre sono uno dei bei regali che un sogno chiamato Italia, rivelatosi un incubo chiamato prima Regno d’Italia e poi Repubblica italiana, ha fatto alle popolazioni meridionali. La sistematica spoliazioni di ogni ricchezza, la accurata politica di impoverimento economico, culturale e sociale, la ricercata complicità tra le istituzione e la delinquenza, ha reso il Sud d’Italia una terra di nessuno dove hanno imperato delle figure ora corrotte ora ingenue ed irritanti, impersonate dai funzionari di Stato, dai parlamentari e dai ministri, dagli amici degli amici, dagli imprenditori collusi, dai giornalisti compiacenti, dagli intellettuali a libro paga, ed infine dai delinquenti garanti del controllo del territorio. Un sistema di potere e di controllo della società che al vertice ha visto le alte gerarchie politiche ed economiche del Sud soggiacere alla volontà di elites economiche e finanziarie nazionali e transnazionali che ancora oggi non prevedono per il Sud d’Italia nient’altro che miseria e disperazione. A niente varrà citare i Borsellino ed i Falcone, anch’essi vittime dello Stato che con coraggio vollero servire fino alla prevedibile ed annunciata morte. Non sarà inutile ricordare le urla violente di una folla disperata ed inferocita ai loro funerali, che insultò il Presidente della Repubblica Scalfaro e ministri, funzionari dello Stato. La folla di quelle chiese e quei funerali sapeva bene contro chi scagliarsi. Infine, i camorristi di Casal di Principe sono gente efficace, concreta, essenziale: se avessero voluto uccidere Saviano lo avrebbero fatto e basta. Chi ti vuole ammazzare non ti avvisa. Ci tocca essere d’accordo con Vittorio Sgarbi. Caro Saviano, il tuo Sistema, il tuo Stato, i tuoi amici politici ed intellettuali, sono gli eredi di coloro i quali vollero per il Sud il destino tragico che previde le mafie, le camorre, le ndranghete e le sacre corone unite. Il prossimo best seller scrivilo sui pastori, non sulle pecore. Ammesso che te lo pubblichino.

Marco Francesco De Marco
Commenti
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kulma (Registered) 28-10-2008 08:06

"Perché se Saviano avesse quel coraggio che non ha, perché il coraggio non te lo dà una minaccia di morte, ma la forza di scrivere verità assolute, forti, rivelatrici" ?????
ma per favore, ripigliati! tra tutta la feccia che gira, tutta la merda che ci sta attorno, te la vai a prendere con saviano? e dici che non ha coraggio? sono pienamente d'accordo sui temi che esponi, ma sull'attacco a saviano no. per scrivere un libro che parla dielle origini della mafia e delle collusioni con lo stato, sinceramente penso che non ci voglia del gran coraggio ("la forza di scrivere verità assolute, forti, rivelatrici" è un pò retorico, no? in sostanza non vuol dir nulla), visto che son cose che sanno anche i bambini. a meno che non riporti dettagliatamente nomi e cognomi e cifre di quello che dici. è quello che ha fatto saviano su casal di principe. lui conosceva bene quella realtà, e quella ha descritto. punto. prenditela con gli ipocriti che gli girano attorno, non con lui.
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 28-10-2008 15:22

Mah,
va bene..
la solita genesi del sud ,mutato geneticamente dall'oppressione dello stato, insomma ,la colonizzazione del meridione..
Condivisibile al 100%, del resto..
E allora?
Bisognerebbe mutuare qualcosa del tipo Noam Chomsky anno 501 per dire qualcosa di destabilizzante sul sud?
Ma lo pensi veramente?
Il libro di Saviano esiste perchè giornalisti come la Capacchione hanno speso anni ad indagare e a frugare nelle vicende della camorra.
Ma Saviano questo l'ha riconosciuto ,molto sinceramente..
A me Saviano piace.
E' un ragazzo quasi timido, il libro non so se sarà utile, ma io l'ho trovato appassionante ,anche se non si occupa della genesi meridionale,anzi meridionalista ..
Ha avuto successo, questo è un dato di fatto.
Ma è colpa di Saviano se ha avuto successo?
Cosa dovrebbe fare, appiccare il fuoco alle copie di Gomorra a Casal di Principe, autofustigandosi per non aver ribadito, per l'ennesima volta ,che i meridionali non sono "lombrosianamente" (come dici tu)divergenti , il tutto in un rito catartico?
Che colpa ha Saviano del fatto che mentecatti come Scalfari, Veltroni e altri gli vogliano tributare, platealmente, lodi sperticate ,in maniera appicicaticcia?
Che dovrebbe fare, mandarli affanculo pubblicamente?
Sicuramente lo pensa, credo sia proprio di Saviano il meridionalismo a cui tu fai riferimento ,dice di apprezzare molto Danilo Dolci.
Non credo sia stato basso profilo, ma precisa cifra narrativa..
aragorn (IP:79.15.249.41) 28-10-2008 16:52

Saviano è stato intervistato per oltre due ore da Mentana a Matrix. Non ha fatto nessuna analisi che andasse al di là della cronaca giudiziaria. La verità e che il clan dei casalesi ed i loro simili non sono il problema più grave del Sud. La tragedia dei meridionali è rappresentata dallo Stato complice, il mandante sottile e, parzialmente, occulto, di ogni delinquenza organizzata. Senza uno Stato colluso non esisterebbero mafia e camorra. Se Saviano sostenesse questa coraggiosa verità non incasserebbe le "lodi sperticate" di Scalfari e Veltroni e di tutto il bottone. E soprattutto eviterebbe di diffondere un falso messaggio: ovvero che la camorra è un problema giudiziario. In realtà la camorra è un problema politico che lo Stato italiano non ha deciso di risolvere. Il meridionalismo a cui io faccio riferimento è quello di Carlo Alianello, Nicola Zitara, Angelo Manna, solo per citarne alcuni. I grandi, i padri della controstoria, che non scrissero mezze storie, ma grandi verità. Non ho incolpato Saviano per il successo del libro che anch'io ho trovato interessante e non ho espresso giudizi sulla persona. Non deve essere facile trovarsi nella sua situazione, ma questo non deve impedire una analisi critica di quello che scrive e dichiara. La mia è "la solita genesi del sud nutato geneticamente...". Solita forse per te che hai cognizioni da revisionismo storico. Non è la solita storia dei libri di testo scolastici, universitari e della vulgata patriottarda o giacobina. Speravo che Saviano dicesse di più, e invece sono rimasto deluso. Mai dire mai, forse in futuro Saviano ci sorprenderà positivamente.
M.F.D.M.
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 28-10-2008 17:41

"Senza uno stato colluso non esisterebbero Mafia e Camorra"
Ci mancherebbe altro,chi mette in dubbio questo?
Credo che definire "Gomorra" mera cronaca giudiziaria sia un po' ingiusto.
E'anche l'atto di accusa ad un sistema politico ed imprenditoriale che ingabbia il sud nel paradigma " canale di scarico organico e sociale del paese"
La vulgata patriottarda e tricolore fa schifo anche a me.
La struttura del libro è quello banalmente definita romanzo-inchiesta.
Il libro si colloca in questo alveo ,nè più, nè meno.
Non è solo cronaca giudiziaria,non si nega valenza politica sulla criminalità organizzata (e come si potrebbe?) ma non è neppure trattato storiografico .
Il mio appunto alla "solita" genesi non voleva essere riduttivo,assolutamente...

syn (Registered) 29-10-2008 10:04

Ma per favore! Le verità assolute! Ma non diciamo stupidaggini. Non occorre una mente eccelsa per capire che esistono mafie a "compartimenti stagni", ma prendersela con uno scritto, e nel caso di specie con l'autore, solo perchè ha analizzato un "settore" della mafia mi sembra inutilmente snob, cretino ed ottuso. Se si vuole fare i ribelli, questa non credo sia la giusta direzione (lo stesso Fini "nietschiano" forse potrebbe ribadirlo).
Preciso che, personalmente, non mi piace moltissimo Saviano. Ma, con tutta la franchezza che riesco a tirar fuori, una chiosa migliore potrebbe scriverla mio fratello di 15 anni.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 29-10-2008 14:12

Saviano come Travaglio, come Grillo, come tutti i giustizialisti.
I giustizialisti non sono colpevoli di scrivere e di far leggere ciò che vedono con i loro occhi, sono piuttosto colpevoli di alzarci su un polverone, distogliendo e facendo distogliere lo sguardo da ciò che non vedono e che invece è ben più importante.
Si affannano a rivelare effetti e i burattinai non aspettano altro, per poter canalizzare lì l'attenzione: fanno il loro gioco; ignorano (o vogliono ignorare) invece completamente le cause, che sono il vero fulcro del gioco, con tanto di felicitazioni da parte dei burattinai che fanno di tutto per nasconderle.

E' lo stesso discorso di quando si parla di 25 aprile e 10 febbraio, date per le quali in politica si fa a cazzotti pur di accaparrarsi la parte dei giusti, ignorando che qualunque parte si prenda si è già comunque nel torto, perchè la vera questione risiede nel 1861, o ancora prima nella rivoluzione industriale, o ancora prima nella rivoluzione di Cartesio, o ancora prima..

Insomma.. la storiella dei Casalesi è interessante come è interessante la cronologia di Vespa degli ultimi 60 anni dell'italia: è inutile.
Se si vuole fare un servizio al paese non bisogna ragionare sugli effetti (da cui spesso si ricava addirittura un disservizio, perchè si perde di vista ciò che davvero importa e che già di per se è nell'ombra), bensì sulle cause: è qui che si gioca la partita.
Se Saviano fosse stato veramente una persona intelligente veramente vogliosa di rendere un giusto servizio al suo paese (Napoli e il suo interland), il tempo dedicato a scrivere Gomorra lo avrebbe dovuto passare a far conoscere i lavori di Zitara.

Ottimo De Marco: chiaro e illuminante, come sempre.
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 29-10-2008 22:04

@Fabio

Passi per Grillo e Travaglio, universalmente noti come giustizialisti, ma perchè Saviano sarebbe giustizialista?
Auspicarsi i processi per i casalesi significa essere giustizialisti?
Parlano degli effetti fumosi e non vanno alla radice del problema?
Mah, io sostengo che ognuno debba dare il proprio contributo secondo la propria capacità ,competenza e sensibilità.
Non vedo perchè Saviano debba scrivere trattati sociologici o (mi ripeto) trattati sulla genesi meridionalista se è più bravo a fare un romanzo in bilico tra finzione ,realtà sociale e vicende processuali .
Se non indietreggia fino alle vicende pre-risorgimentali del meridione non si può prenderlo sul serio?
Secondo me, qui, a volte mi sembra di scorgere una deformazione, in alcuni partecipanti.
Quando Travaglio parla di processi non va bene perchè parlando di quello deve automaticamente parlare di signoraggio, banche, decrescita ecc.
lo stesso dicasi per Grillo.
io, francamente quando leggo qualcosa di Travaglio non mi preoccupo di sapere cosa ne pensa del signoraggio e della decrescita .
Semplicemente me ne frego, perchè non leggo nulla che riguardi decrescita da Travaglio , sarebbe bizzarro cercare in Travaglio qualcosa del genere...
Leggo cio' che mi interessa, non cerco IL GURU che mi possa aprire squarci a 360 gradi..
Dei GURU ne faccio volentieri a meno..
Poi ,Saviano ha scritto "Gomorra",punto.
Fabio, perchè avresti voluto fargli scrivere la biografia di Zitara?
Magari l'avrebbe scritta da schifo...
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 29-10-2008 23:21

@Mauro

Sono daccordo: dei guru na faccio volentieri a meno anche io. Ecco perchè non sono daccordo con la santificazione di Travaglio, Saviano e compagnia, fatta da chi li segue: metà del paese.
Tu magari hai giudizio per leggerli in un certo modo, ma non tutti sono così bravi da leggere certe cose con la leggerezza di chi legge semplice informazione: perchè di semplice informazione si tratta. La stragrande maggioranza fa di loro degli Dei e dei loro libri bibbie. Questo distoglie enormemente l'attenzione popolare dai problemi che invece dovrebbe stare loro più a cuore: tutto quanto riguarda la loro sovranità, che continua a diminuire a vista d'occhio e continuerà a farlo mentre si processeranno i Casalesi e mezzo parlamento italiano.

Non è auspicarsi processi per dei criminali che fa di una persona un giustizialista, bensì il suo battere sempre e solo su queste questioni, quasi ad avere i paraocchi: denota una scarsa visione di insieme.
E io trovo pro-sistema questo tipo di azione.
Saviano, ricevendo il plauso bipartisan della politica italiana, con tanto di scorta, favorisce la stessa e lo stato. Se favorisce lo stato favorisce la camorra. Saviano favorisce la camorra.
Se Saviano è uno stupido allora chiedo venia: agli stupidi non si può rimproverare nulla.

Ripeto: tu non cerchi il guru; tu sai dare il giusto valore a ciò che leggi; tu come quasi tutti qui. Ma qui non c'è la vera italia e la vera italia fa esattamente ciò che tu non fai: cerca facili guru e non sa valutare ciò che legge.

In un contesto del genere i Saviano e i Travaglio sono davvero auspicabili?
Io dico di no.

Junger direbbe che Saviano e Travaglio sono quel 2% che con la loro esistenza provata legittimano la prepotenza del 98% e quindi di tutto il sistema. E così è.
syn (Registered) 30-10-2008 11:21

daccordissimo con Magmau64.
Andrea Marcon (Registered) 30-10-2008 12:15

Io credo che da parte di Fabio ci sia la tendenza a confondere il personaggio Saviano (e non solo) con l'aurea che lo circonda.
Condivido quello che dice Mauro: perchè i Saviano dovrebbero occuparsi di analizzare un tema a 360° o addirittura di analizzare alcuni problemi piuttosto che altri?
IL punto è il giudizio che dei Saviano o dei Travaglio bisogna dare, l'errore è farne dei simboli della lotta alla camorra o più in generale dei paladini della Verità e della Giustizia. Ma questa non è una colpa dei Saviano o dei Travaglio.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 30-10-2008 13:07

Andrea, non hai torto a dire che confondo taluni personaggi con l'aurea che li circonda, ma c'è un motivo per cui lo faccio.
Ribadisco il concetto: fanno un genere di informazione, per carità, veritiera, ma che viene mal utilizzata dalla stragrande maggioranza. Credo siano persone abbastanza intelligenti da capire questo. Ecco perchè definisco Saviano (e quindi anche gli altri) uno stupido: se la loro intenzione è fare un buon servizio al paese, non mi raccapezzo nella loro strategia. La trovo contraddittoria.
Se non hanno una strategia, ma fanno semplicemente ciò che sanno fare meglio senza ponderare le conseguenze, si sappia che ciò, allo stato attuale delle cose, è tutt'altro che utile.
Questo è tutto.
kulma (Registered) 30-10-2008 14:32

scusami fabio, io trovo un pò esagerato definire saviano "stupido" e quello che ha fatto "inutile", solo perchè è diverso da come l'avresti (e questo, perdonami, ma lo sottolineo) fatto tu. Io ho apprezzato molto il post "Noi, agenti della sfiducia" (20 ottobre 200 proprio perchè elogia molte persone (appartenenti a linee diverse) per quello che fanno. poi posso capire che tu non condivida certe forme di lotta, ma i termini da te (e da marco) mi son sembrati un pò forti. tutto qua.
fabiolucidobalestrieri@hotmail
FabioSbrocchio (Registered) 30-10-2008 15:02

Capisco che i toni possano sembrare forti, ma sono più che coerenti se si valuta il ragionamento proposto.
Non è inutile rispetto a quello che avrei fatto io: è dannoso rispetto a quello che vorrebbero ottenere loro e cioè un cambio del sistema, suppongo.
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