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Piazze senza speranza PDF Stampa E-mail
29 ottobre 2008
 

 
Mezza Italia è in piazza, in questi giorni. Sabato 25 ottobre è stata la volta del Partito Democratico di Walter Nutella Veltroni, fiancheggiato da Di Pietro solo per dire "c'ero anch'io" . Poi, nelle scuole e nelle città di tutto il Paese, occupazioni e cortei di studenti contro la politica scolastica del governo Berlusconi.
E' la riscoperta del sano istinto alla protesta? Per quanto riguarda quella miserevole messinscena di opposizione che è il Pd (e, seppur in modo diverso, dai dipietristi), lo si deve escludere nel modo più assoluto. I due milioni - o meno, non importa - che hanno affollato il Circo Massimo a Roma erano lì solo per  comunicare al mondo che il partito-vetrina di Walter esiste ancora. Una prova di muscoli e niente di più. Erano dati per dispersi, i seguaci del pensare "pacatemente, serenamente". Così si sono dati appuntamento, e hanno ricaricato le spente pile del loro leader assediato dagli avversari interni (D'Alema, Parisi e nomenclatura varia). Ma una giornata all'aria aperta non è opposizione. Tanto più se si pensa che sul lodo Alfano, su Alitalia, sulla criminale accondiscendenza verso le banche, il Pd è ambiguo quando non apertamente pappa e ciccia con Palazzo Chigi.
Di Pietro fa le sue battaglie da pm prestato alla politica, ad esempio col referendum contro l'Alfano. Sbraita di più, sostituendo di fatto la parte recitata dalla sinistra "radicale" estinta dall'arco parlamentare. Spostando il baricentro della lotta antiberlusconiana, però, sul versante legalitario. Gioca il suo ruolo, quello di oppositore duro e puro senza tuttavia battersi contro le cause dell'attuale regime. E sì che, ad esempio sulle colpe del sistema bancario, fra i suoi una certa consapevolezza c'è (vedasi Lannutti che giustamente definisce la classe politica una manica di "camerieri delle banche"). Ma il suo limite è aver scelto di far parte di un sistema oligarchico che lui si limita a voler emendare dal berlusconismo, quando invece il berlusconismo ne è solo un più volgare, ma in fin dei conti meno ipocrita, sottoprodotto (Oliviero Beha: "Berlusconi è bugiardo, non ipocrita"). Ecco perchè, pur litigando, ce lo siamo ritrovato a raccogliere firme da veltroniani.
Sulla rivolta degli studenti, al contrario, il Pd ha preso l'aire per rifarsi una verginità contestataria. Facile cavalcare l'onda studentesca. Perchè, come ogni "movimento" che sorge nei licei e nelle università da quarant'anni a questa parte, non può avere effetto alcuno sulle consolidate connivenze di casta che accomunano maggioranza e minoranza. I moti scolastici sono infatti prevedibili e innocui come le piogge d'autunno: arrivano, scaricano e passano. A ogni tentativo di metter mano al nostro scalcagnato ordinamento scolastico, si assiste ai soliti slogan e alla solita indignazione. Questo perchè ogni "riforma" è stata una pessima riforma, che in questi decenni ha ridotto la scuola italiana a un colabrodo.
Quella del ministro Gelmini, poi, non è neppure una riforma. Prevede misure per le elementari, che invece sono l'unico settore che non ha bisogno di essere ritoccato perchè funziona eccellentemente. Per il resto si tratta di pesantissimi tagli (8 miliardi di euro in tre anni) stabiliti dal maestro unico Tremonti nella manovra finanziaria approvata a luglio. Una cesoia che colpisce l'università, devastata prima dal permissivismo sulla creazione di corsi-fantasma e ora dissanguata con ragionieristica baldanza, senza neanche accennare a ripulirla da nepotismi e mafie baronali, con totale ipocrisia. I licei sono fuori dalla mannaia governativa. E invece vediamo sfilare i ragazzi delle superiori, assieme agli universitari e ai loro docenti. C'è bisogno di ribellione, ma così è solo sfogo ormonale.
E poi vediamo a Piazza Navona le botte fra "fascisti" e "antifascisti". Eh no, basta. Come ha detto una ragazza, "cosa diranno domani della nostra protesta? Parleranno di fascisti contro i comunisti? Così, sapete come andrà a finire, la protesta? Andrà a fanculo!". Provocatori o no (le parole di Cossiga sulla polizia che fomenta i disordini? e che scandalo è? si sapeva e si sa), il sistema gongola, se i ragazzi si azzuffano fra loro giocando a cartaginesi contro romani.
No, purtroppo questi giovani sono finiti nel tritacarne della strumentalizzazione politica (domani Veltroni e compari aderiranno allo sciopero nazionale). O, ancora peggio, degli utili idioti di estrema sinistra ed estrema destra che ne approfittano per la loro rivalità fra bande.

Alessio Mannino
 
PS: nell'articolo di Giuliano Corà è stato scritto che l'agenzia di stampa Il Velino è vicina a D'Alema. Lo era. E' stata acquistata  da Capezzone, portavoce di Forza Italia. Ora è vicina a Silvio, quindi. La differenza c'è (per quanto minima, anzi nulla). 
Commenti
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syn (Registered) 30-10-2008 12:54

http://it.youtube.com/watch?v=NYfdPdV66f0&feature=email
h2otonic (Registered) 30-10-2008 15:39

Non è solo la contrapposizione ideologica ad indebolire la protesta, distogliendo l'attenzione dai contenuti, è la disorganicità degli italiani a rendere vana ogni protesta popolare non riconosciuta come "di tutti", ma al massimo di qualche giovanotto e degli insegnanti che temono per il loro posto. In una Nazione la scuola è di tutti anche se solo i meritevoli concludono il ciclo di studi e qualcuno di loro si "sistema", nel nostro paese si è preteso di applicare la nefasta teoria dei diritti umani al conseguimento della Laurea di studio in un sistema scolastico ridotto ad un impiegatificio. In una Nazione è scontato che i minori stranieri possano frequentare i loro corsi di dtudio,essendo figli di immigrati che lavorano e che appartengono a loro volta ad un'altra Nazione, nel nostro paese possiamo al massimo arrivare ai progetti arcobaleno dove i piccoli migranti di ogni parte del mondo, indipendentemente dalla loro educazione e religione ,devono inserirsi per forza coi nostri pargoli nelle nostre scuole, sempre in nome delle nefaste teorie universalistiche. L'importanza dei risultati scolastici scemano di fronte al meraviglioso spettacolo di un bel giro tondo multietnico, in fin dei conti siamo o non siamo cittadini del mondo?
Magmau64 (IP:213.140.6.116) 30-10-2008 18:47

@h2otonic
Quanti paroloni!!
Girotondo multietnico, scuola universalista, progetti arcobaleno..
Io,se permetti, vado un po' più sul concreto.
Quella delle classi ponte è tanto ridicola che non ci credono neppure i compagni di classe di Cota.
In Italia abbiamo classi col 90% di stranieri, dice il genio leghista.
Come se quel 90% di bimbi stranieri arrivasse, in blocco ad inizio anno, senza sapere una parola d'italiano.
Neppure il più sprovveduto negherebbe il fatto che molti di quei bambini sono magari stranieri, ma nati in Italia, o arrivati in Italia a 2 anni.
Quindi conoscono alla perfezione l'italiano.
Se infatti si vanno a vedere i dati , seriamente, fuor dalla demagogia leghista si vedrà che la percentuale di bimbi non alfabetizzati in italiano nelle scuole italiane è infinitesimale.
Quindi, un problema inesistente, soprattutto nelle elementari.
Smontato il castello del povero scemo Cota, qualè il vero scopo di questa mozione?
Lo dice la mozione: "educazione alla legalità, rispetto della costituzione,rispetto della cultura ospitante, al riparo da etnocentrismi"
Quindi ai bimbi stranieri ( e solo a quelli stranieri!!)educazione alla legalità e alla costituzione..
alfabetizzazione legalitaria , non linguistica per i figli di un dio minore che non la possono avere dai loro genitori incivili.
E , infatti, lo ha riconosciuto anche il prode leghista ,dicendo "difesa della nostra identità" altro che integrazione, dopo essersi miseramente arrampicato sugli specchi ,senza argomentazione da spendere, a la 7 con Gad Lerner.
All'estero classi ponte?
Mah, in Francia dipende dal loro sciovinismo, dal loro passato post-colonialista e dal fatto che il francese sia , o almeno sia stata lingua forte e diffusa.
Non per niente la creazione delle classi ponte francesi è datata 1970..
h2otonic (Registered) 30-10-2008 20:16

Preg.mo/ma Magmau64,
non conosco la realtà francese come non conosco quella nordamericana se non attravesrso il cinema, tuttavia mi sembra di capire che nonostante si parli la stessa lingua, s'indossino le medesime griffe e si adottino le medesime abitudini (non usi e costumi), alla fine ciascuno cerca il suo simile. Per quanto riguarda la difesa dell'identità italiana non credo ci sia più molto da difendere, e non mi riferisco certo al crocifisso in classe. Forse quello che c'era da difendere ce lo siamo giocato nell'ultima guerra. Personalmente subisco la sudditanza a questo paese che esige da me le gabelle, ed in cambio non mi regala il sogno di nessun mito. In giro non vedo nessuno in grado di risvegliare nel popolo italiano alcun senso di appartenenza, neanche Cota, ma almeno lui non predica universali girotondi multicolorati e arcobalenate del genere, per sentirci citadini del mondo.
h2otonic (Registered) 30-10-2008 20:18

Dimenticavo, non esistono dei minori, esistono solo dei DIVERSI.
Magmau64 (Registered) 30-10-2008 20:24

Tonic,
io non cerco il mio simile, come me,credo altri....
Cota fa di peggio:
predica identità padane farlocche e fomenta grotteschi scontri di civiltà da ballatoio..
Vade retro...
Magmau64 (Registered) 30-10-2008 20:27

il vade retro era per Cota,ovviamente..
h2otonic (Registered) 30-10-2008 20:42

La similitudine a cui mi riferisco non si cerca, o si percepisce perchè esiste, o si può solo immaginare. Si eredita, si apprende con le prime poppate, appare cosi scontata che è come non esistesse, si può solo definire APPARTENENZA . Per me è cosi importante che quando ne parlo divento ....lirico.
Forse i vari Cota cercano di immaginarla e lo fanno grottescamente.
Ciao.
Zabrof (Registered) 31-10-2008 16:23

Pessima situazione davvero.

Mi permetto di essere più politicamente scorretto dicendo che in realtà il ruolo del gendarme l'hanno avuto i sinistrorsi, con la loro santa causa antifascista hanno tentato di sgombrare il campo da nemici anticostituzionali.

Di per sé gli studenti di destra non avevano motivi seri per cercare uno scontro che li avrebe ghettizzati ulteriormente.
h2otonic (Registered) 31-10-2008 18:36

Io sono stato uno studente di "destra" negli anni '70, la situazione era tale che poco importava il risultato immediato quando ,come dici tu Zabrof, sbirri e cinesi stavano dalla stessa parte(arco costituzionale), alla fine contava solo il gusto dello scontro, anche fisico. Oggi forse la differenza sta in un maggiore equlibrio della forze in campo, ai miei tempi erano veramente tanti e ben organizzati. Il motto dei veri antagonisti era ed è "MAI CON LE GUARDIE". Mi si perdoni l'autocitazione.
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