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Lettera aperta a Friedman e ai Chicago boys PDF Stampa E-mail
20 novembre 2008
 

 
Non caro Milton,
te ne sei accorto, poco prima di lasciarci nel novembre 2006, che la bolla immobiliare stava per abbattere il mito del capitalismo sfrenato e senza regole di cui tu eri il guru? Che la deregulation selvaggia, da te professata come cura di ogni male, aveva invece posto le basi per la smentita delle tue convinzioni?
Non hai mai pensato che il mercato incontrollato e senza limiti non porta benefici per tutti, non permette all’uomo di affrancarsi dalla schiavitù dello statalismo ma causa solo, nei fatti, un accumulo di ricchezze nelle mani di pochissimi e fa scoppiare la disparità economica e l’ingiustizia sociale?
Certo che no, per te erano sufficienti le tue teorie, mai dimostrate, sul mercato in grado di autoregolarsi, su un capitalismo “incontaminato” e cristallino dove le forze economiche erano uguali alle leggi della natura, fisse e inviolabili.
Ti bastava la fiducia nella tua ricetta: deregulation, privatizzazioni, tagli alla spesa pubblica preceduti da un bello shock politico, un disastro naturale o altro in grado di sconvolgere un sistema, lasciare interdetti i suoi abitanti e permettere  l’introduzione d’urto di simili misure sfruttando l'annichilimento dell’opinione pubblica. Formulasti una teoria che prevedeva  la necessità di uno shock per ricostruire da zero un paese, e con gli anni, poi, diventasti bravo nello sfruttare tragedie altrui per testare le tue ipotesi.
Le esponesti nel tuo famoso libro “Capitalismo e libertà”, ma per libertà cosa intendevi?
Le libertà democratiche? O piuttosto la libertà delle elitès economiche di far quel che vogliono? Libertà dalle regole, dalla piaga sindacale, dalla seccatura dei diritti dei lavoratori, dai programmi di assistenza sociale, libertà insomma da tutto ciò che limita i profitti sfrenati?
All’epoca, per testare le tue idee trovasti spazio solo in Sud America; tu e i tuoi Chicago Boys, difensori della libertà, diventaste pappa e ciccia con le dittature, entusiaste di avere un supporto scientifico alla loro volontà di arraffare tutto l’arraffabile.
Partecipaste ai loro colpi di stato in Cile, Argentina... andasti perfino a chiacchierare con Pinochet.
Era questo il modo in cui volevi dimostrare che libero mercato e libertà erano inscindibili? E quando il tuo liberismo fondamentalista fece crollare quelle economie?
Hai mai ammesso che il Cile si è ripreso dal disastro economico a cui le tue deliranti teorie lo condussero solo anni e anni dopo che Pinochet fu così sciocco da darti ascolto? Dopo che i Chicago Boys vennero allontanati dalle stanze dei bottoni?
Alla fine per salvarsi dal disastro Pinochet dovette fare come Allende, nazionalizzare un sacco di aziende: che triste fine per il tuo esperimento di eliminare lo Stato dall’economia... Nel frattempo però eravate riusciti a fare di uno dei paesi  più ricchi dell’emisfero sud una fogna di baraccopoli e disuguaglianza, 116° su 123 paesi in cui l’ONU misura la disuguaglianza (dati 2007).
Eppure vi impegnaste cosi tanto per fare del Sud America il vostro laboratorio personale, i vostri esperimenti sono proseguiti di pari passo con l’avanzare delle giunte militari; un golpe, cioè lo shock necessario, e poi via all’eliminazione dei servizi sociali, diritti sindacali, salari minimi ecc. Almeno l'economia fosse cresciuta, invece a crescere furono solo i portafogli di una ristretta elite che beneficiava della mancanza di ogni regola, elite locale in parte, ma anche straniera, dato che svendeste buona parte della ricchezza nazionale a multinazionali americane.
Certo, questo non era mica colpa vostra, onesti scienziati difesi dall’imparzialità scientifica, tuttavia il fatto che le compagnie che foraggiavano i militari contro i governi legittimi fossero le stesse che finanziavano le vostre ricerche e le uniche a beneficiare dei risultati a cui portavano, apre la porta a un legittimo sospetto.
Nel 2001 l’Argentina, altro fronte del lasseiz faire estremo, affondò, e pure lì le corrotte politiche del capo del governo Menem e del suo successore risentivano del tuo retaggio.
Del tuo ultimo suggerimento hanno invece beneficiato gli abitanti di New Orleans dopo l’uragano, consigliasti di metter fine al sistema educativo pubblico e rimpiazzarlo con uno privato: scuole private e buoni spesa alle famiglie, mix già fonte di profonde diseguaglianze negli Usa. Ecosì fu fatto: il diritto all’istruzione annientato di colpo per migliaia di famiglie.
E in ultimo, l’attuale crisi causata dalle politiche sballate dell’amministrazione Bush, guarda caso piena di tuoi fan...
Buon sonno eterno, Milton Friedman.

Alessandro Marmiroli
Commenti
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Andrea Marcon (Registered) 21-11-2008 10:15

Novanta minuti di applausi....
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 21-11-2008 12:30

Grazie
e ci sarebbe molto altro ancora da dire che "ufficialmente" non è mai accaduto.
Ad esempio i villaggi idigeni distrutti dallo tsunami che ora ospitano residence di lusso per turisti. (ignoro la destinazione finale degli indigeni sopravvissuti),
Anche qui c'è lo zampino dei seguaci di milton
syn (Registered) 21-11-2008 16:09

Alessandro, però, per onestà intellettuale avresti dovuto QUANTOMENO citare il libro da cui, con tutte le ovvietà ipotizzate, hai tratto molte informazioni per scrivere questo breve articolo.
Sto parlando di SHOCK ECONOMY (THE SHOCK DOCTRINE) di Naomi Klein.

La mia è solo una puntualizzazione al fine di completezza
h2otonic (Registered) 21-11-2008 18:09

Certo questo M. Friedman ne ha fatti di danni, ma almeno ora ha smesso, mi preoccupano molto di piu' i suoi compari/discepoli che si proporanno come salvatori dell'umanita' dopo averla affamata.
a.marmiroli1@virgilio.it
Barazz (Registered) 21-11-2008 18:32

In effetti mi sono basato molto su quel libro perchè è assai ben ben documentato, cosa rara.
Anche "la globalizzazione e i suoi oppositori" di Stiglitz (nobel per l'economia 2001) però, pur non tirando direttamente in ballo Friedman, concorda nel ritenere i suoi insegnamenti e i suoi discepoli responsabili dell'attuale stato di cose, soprattutto il clan dell'FMI.
Anche se sono due testi con obbietivi, intenti e basi diversi, trovo interessantissimo come il professorone di economia e la no-global siano arrivati ad individuare e denunciare i medesimi problemi e cause.

H2otonic : è vero, certo, adesso che c'è la "crisi" tutti i presunti esperti assicurano che è finito il liberismo sfrenato, la mancanza di regole, deve tornare l'etica nella finanza...
Questi presunti esperti sono in gran parte gli stessi che hanno creato le condizioni perchè la crisi avvenisse.
Vedremo...
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